Russia, Medvedev diagnostica la “russofobia” ai politici europei e gli prescrive a cura

La metafora medica del trattamento proposto include l'uso di missili russi, alcuni dei quali dotati di testate nucleari

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Dmitry Medvedev, numero due del Consiglio di sicurezza russo, si è espresso a suon di invettive nei confronti dei politici europei, accusandoli di essersi “ammalati” di una grave forma di, quella che ha definito, “russofobia“. Secondo Medvedev, una parte significativa degli esponenti politici del Vecchio Continente avrebbe quindi sviluppato una vera e propria paura nei confronti della Russia, ed essendo particolarmente “acuta” richiede un “trattamento specifico ed efficace“.

La terapia proposta, in modo provocatorio e irriverente, includerebbe l’uso di missili russi, alcuni dei quali dotati di testate nucleari, come Kalibr, Onyx, Iskander, nonché il sistema Oreshnik, un tipo di missile balistico a medio raggio, in grado di trasportare solitamente sei cariche esplosive, che possono poi dividersi in cariche più piccole, che lo stesso Medvedev ha definito un “tranquillante multicomponente“. In casi estremi, il vice-presidente del Consiglio di sicurezza russo suggerisce l’uso di “antipsicotici nucleari“, identificati nei missili Yars e Sarmat.

Medvedev, noto per il suo linguaggio diretto e talvolta estremista, sembra voler spingere la Russia verso una politica più assertiva, dove la deterrenza nucleare gioca un ruolo centrale. La tensione tra la Russia e l’Unione Europea, dunque, continua a intensificarsi, con il rischio che la retorica e le minacce possano alimentare ulteriori divisioni e conflitti geopolitici.

Medvedev per trattare la “russofobia”

I missili menzionati da Medvedev rappresentano una parte cruciale della potenza militare russa e sono tra i più avanzati al mondo. I Kalibr, ad esempio, sono missili di natura subsonica e supersonica a lunga portata, tra i 1.500 e 2.500 km, noto per la sua precisione e capacità di essere lanciato da diverse piattaforme, inclusi sottomarini e navi.

Il P-800 “Onyx” è un missile supersonico a grappolo progettato per colpire obiettivi navali, sviluppato dall’NPO Mashinostroyeniya a partire dal 1982 per conto della marina sovietica e commissionato alla Marina russa nel 2002. Ad oggi, è uno dei missili più comuni della Marina militare russa.

Il Iskander è un missile balistico tattico ipersonico a corto raggio, progettato per neutralizzare sistemi di difesa ed eludere le difese anti-missile. Per questo, è in grado di eseguire virate strette e causali a velocità ipersoniche. Nella versione acquistabile sul mercato, ha una gittata dichiarata di 400km e un ampia gamma di testate disponibili, da quelle a frammentazione o anti-radar fino alle testate nucleari tattiche.

L’Oreshnik, in fase di sviluppo, è un missile balistico ipersonico, con una velocità di 3km al secondo. È progettato per volare a velocità superiori a Mach 5, rendendolo estremamente difficile da intercettare. Possono essere caricati con testate atomiche e coprire una distanza fino a 10.000km. Nel caso venissero lanciati dalla Russia, sarebbero in grado di colpire la costa orientale degli Stati Uniti.

Il Yars è un missile balistico intercontinentale nucleare con una portata impressionante e la capacità di trasportare testate multiple. Lungo 22,5 metri e con diametro di 2 metri, pesa 49 mila chili e possiede più testate nucleari che possono essere guidate per colpire indipendentemente più bersagli.

Infine, il Sarmat è uno dei missili più potenti al mondo. Nato come RS-28 Sarmat, è un missile balistico intercontinentale, progettato per eludere le difese missilistiche avversarie. È progettato per inserire in zona suborbitale fino a 15 testate nucleari o 24 veicoli ipersonici Avangard. Questi possono colpire obiettivi fino a 18.000 km di distanza. La provocazione di Medvedev va oltre la semplice retorica: è un riflesso tangibile della geopolitica odierna, dove ogni parola ha il potere di tracciare linee pericolose e determinare equilibri globali.

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