“È morta a 78 anni l’attrice Marisa Paredes. È stata Presidentessa dell’Accademia del Cinema e ha ricevuto il Goya d’Onore nel 2018“, è così che sui profili social la Academia de las Artes y las Ciencias Cinematográficas de España riporta la notizia. Si tratta della star del cinema spagnolo, nonché icona di eleganza che è stata Marisa Paredes, scomparsa in queste ore. Per l’enorme attaccamento all’arte, la camera ardente sarà domani presso il prestigioso Teatro Español.
Con queste parole, l’istituzione ha annunciato la dipartita di una delle interpreti più amate e rappresentative del cinema iberico. Effettivamente, Marisa Paredes, musa del regista Pedro Almodóvar e interprete di pellicole cult, ha segnato un’epoca con il suo talento e la sua personalità.
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Marisa Paredes, un’icona tra cinema e teatro
Nata a Madrid il 3 aprile 1946, María Luisa Paredes Bartolomé ha iniziato a calcare le scene giovanissima. Il suo debutto nella Settima Arte avviene a soli 14 anni, nel film del 1960 Esta noche tampoco di José Osuna. Appena un anno dopo, è il teatro che le permette di affinare la sua presenza scenica e le doti recitative.
La svolta arriva nel 1980 con Ópera prima di Fernando Trueba, che la consacra come una delle protagoniste della scena artistica spagnola. Marisa raggiunge il culmine della carriera diventando una delle muse di Pedro Almodóvar e un volto simbolo del cinema d’autore.
La collaborazione con il regista spagnolo inizia nel 1983 con L’indiscreto fascino del peccato. Ma è nel 1991 che offre tutta se stessa in Tacchi a spillo, dove interpreta la vedette Becky del Páramo e, attraverso la voce di Luz Casal, mima due straordinari brani rimasti nell’immaginario collettivo: Un Año de Amor e Piensa en Mí.
Poi è la volta della scrittrice Leo Macías ne Il fiore del mio segreto, della forte e fragile Huma Rojo nel lungometraggio Premio Oscar Tutto su mia madre, del cameo in Parla con Lei, e della domestica Marilia ne La pelle che abito. Si tratta di ruoli che le conferiscono il titolo di chica Almodóvar, un riconoscimento riservato solo alle attrici più vicine alla visione del celebre regista di Castiglia La Mancia.
L’internazionalità e i riconoscimenti
L’operato della magnetica donna non si ferma al Paese ispanofono della Penisola Iberica. Infatti, la stella recita in diverse produzioni internazionali e contribuisce con la sua presenza in opere significative, come in La vita è bella di Roberto Benigni.
Il suo talento e la sua dedizione sono stati riconosciuti nel 2018, quando l’Accademia spagnola del Cinema le ha conferito il Goya d’Onore. Durante il suo lavoro, l’artista ha ricoperto il ruolo di Presidentessa dell’Accademia del Cinema (2000-2003), dimostrando il sostegno ai nuovi talenti.
Un’eredità eterna
Con la sua scomparsa, il mondo della cultura perde uno dei suoi più grandi simboli, capace di attraversare epoche e generi con grazia e forza espressiva. I suoi personaggi continueranno a vivere sul grande schermo, testimoniando la grandezza di una diva unica nel suo genere.
Marisa Paredes lascia un’eredità preziosa, fatta di talento, passione e un’indimenticabile capacità di emozionare il pubblico. Come aveva dichiarato Almodóvar: “Marisa non recita, Marisa vive i suoi personaggi“.
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