La malattia del Congo è una realtà che sta spaventando sempre di più il mondo. Nei giorni scorsi, c’è stato un allarme significativo anche dall’Italia: un uomo, di ritorno dalla Repubblica Democratica, è stato ricoverato presso l’ospedale San Luca di Lucca a causa di una sospetta sintomatologia influenzale.
A renderlo noto, ci ha pensato il Capo del Dipartimento della Prevenzione del Ministero della Salute. Maria Rosaria Campitiello ha dichiarato che, per la potenza dei sintomi, c’era una forte possibilità che il paziente potesse aver contratto l’infezione durante il suo soggiorno in Africa.
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I Nas hanno recuperato questa mattina i campioni prelevati dal paziente che è stato dimesso dall’ospedale di Lucca. Secondo quanto si apprende, le autorità procederanno all’analisi dei campionamenti al fine di costruire un quadro più chiaro della situazione.
Nella stessa giornata di oggi, l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha pubblicato alcuni sconfortanti dati sulla situazione in Congo. Nel periodo che va dal 24 ottobre al 5 dicembre 2024 sono stati registrati 406 casi di una malattia non diagnosticata, che avrebbe comportato 31 decessi. Secondo le ultime novità, sembrerebbe che i casi più gravi avrebbero presentato come sintomo anche la denutrizione. La maggior parte delle infezioni riguarda i bambini, di età inferiore ai cinque anni, e si sono verificati nella zona sanitaria di Panzi, nella provincia di Kwango.
Malattia del Congo arrivata in Italia?
Dopo la nuova ondata di Covid-19, un’altra potente malattia (i cui sintomi sarebbero abbastanza complessi), originaria del Paese africano, sarebbe in espansione. La paura è stata tanta anche a Lucca, dove, per una sintomatologia associabile all’epidemia congolese, un ammalato è stato trattenuto in ospedale dal 22 novembre al 3 dicembre.
Nel periodo del ricovero, sono stati effettuati i controlli e i trattamenti necessari per comprendere meglio la condizione. Questa persona era tornata da un viaggio proprio dall’epicentro del focolaio. Solo dopo un’attenta analisi e una completa guarigione, l’uomo è stato dimesso.
L’azienda ospedaliera toscana ha prontamente informato l’Istituto Superiore di Sanità, che ha preso in carico il caso per un monitoraggio più approfondito. Infatti, i campioni biologici prelevati durante la degenza sono stati inviati all’ISS con il fine di escludere qualsiasi rischio per la salvaguardia collettiva.
Nel frattempo, il Ministero della Salute ha avviato le procedure di accertamento previste, assicurando che si stanno seguendo tutti i protocolli essenziali per garantire un’adeguata gestione del problema e la sicurezza della popolazione. Secondo le autorità sanitarie, la situazione è sotto controllo e non desta particolare allarme, anche grazie alla tempestività degli interventi adottati.
Stando alle ultime comunicazioni, degli ulteriori aggiornamenti saranno forniti dall’Istituto Superiore di Sanità una volta completate le verifiche della vicenda. Si spera, dunque, di non dover preoccuparsi maggiormente per le festività che sono alle porte.
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