Probabilmente la guerra dei dazi tra Cina e Stati Uniti è già in corso, ma non si hanno ancora notizie chiare su ciò che sarà il destino tariffario dell’Unione europea. Per il momento, è il Presidente francese, Emmanuel Macron a rispondere dal Portogallo a nome dell’Europa ai quesiti che in questi giorni stanno alimentando la curiosità di cronisti, cittadini e politici stessi.
Macron: “L’Ue deve rispondere”
Stando a quanto annunciato dall’inquilino dell’Eliseo sull’imminente introduzioni da parte degli Stati Uniti di Donal Trump di dazi doganali del 25% sui prodotti europei, l’Ue prevederebbe di introdurre “dazi reciproci” su acciaio e alluminio e dovrà “rispondere” sugli altri prodotti che verranno tariffati dal Presidente americano.
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Quindi, a quanto pare, se i dazi di Donald Trump su acciaio e alluminio venissero confermati, “gli europei risponderanno” introducendo tassazione reciproca. Una reazione che, a detta di Macron, il quale sembra voglia essere mediatore tra i pro-Trump e gli anti-Trump, dovrebbe essere fatta per “proteggerci” e “difenderci“, da una sorta di prepotenza a stelle e strisce. Nel corso della conferenza stampa congiunta con il primo ministro portoghese, Luis Montenegro tenutasi a Porto dove il Presidente francese è attualmente in visita di Stato, Macron ha inoltre osservato il dovere di “non mostrarci in qualche modo deboli di fronte a queste misure“.
Secondo il Presidente francofono, che in Portogallo ha appena firmato diversi accordi di cooperazione su varie questioni con il Montenegro, imporre dei dazi “in un momento in cui gli europei stanno per investire di più negli sforzi di difesa sia un errore di tempistica“, oltre che “un errore di principio” di Trump.
Una presa di posizione netta, questa dell’Unione descritta dal Capo di Stato francese, che di fatto potrebbe portare all’inizio di uno braccio di ferro tra Europa e Stati Uniti. In questo spinoso contesto, figura giusto un precedente che potrebbe aiutare ad ammorbidire le tensioni, aprendo al dialogo. Nel caso della Gran Bretagna, il presidente americano aveva infatti parlato di possibili accordi commerciali che potrebbero, quindi, escludere dazi diretti con Londra. Un caso che lascerebbe la strada aperta sul considerare l’ipotesi di misure separate, stato per stato.
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