Macron sotto pressione alla ricerca di un governo: al via le consultazioni

Dopo la caduta del governo Barnier, il presidente francese sta incontrando i vertici dei diversi partiti per riuscire a trovare il nuovo primo ministro

5 Min di lettura

Dopo aver provato a distrarre opinione pubblica, alleati e opposizione con un weekend dedicato all’inaugurazione della Cattedrale di Notre Dame, Macron deve tornare a fare i conti con la realtà. Infatti, sale la pressione sul presidente per nominare un nuovo primo ministro, a seguito della destituzione di Michel Barnier avvenuta con una mozione di sfiducia votata dalla coalizione di sinistra e dell’estrema destra.

Yael Braun-Pivet, Presidente dell’Assemblea Nazionale, ha dichiarato che “nelle prossime ore” dovrebbe essere nominato un nuovo capo di governo. Infatti, Braun-Pivet avrebbe anche esortato il campo centrista di Emmanuel Macron ad unire le forze con Lr, i repubblicani di destra, i parlamentari indipendenti e i socialisti, così da raggiungere una maggioranza ed evitare qualsiasi “possibilità di censura“.

Previste oggi in agenda del Presidente Macron nuove consultazioni con i vertici del gruppo Liot, quindi Liberte’s, Indipendenti, Oltremare e Territori, degli ambientalisti e dei comunisti. Una mattinata intensa, che si è aperta con il ricevimento all’Eliseo dei parlamentari indipendenti del gruppo centrista Liot, che saranno seguiti dalla leader dei Verdi, Marine Tondelier, e i comunisti. La sinistra radicale di Lfi, La France Insoumise avrebbe invece respinto l’invito a partecipare alle consultazioni politiche necessarie per nominare un nuovo premier.

Si spera che la pressione subita da Macron possa portarlo a formare un governo che resisti ad un voto di sfiducia ed approvi un bilancio per il prossimo anno, nell’ottica di limitare disordini economici e politici. Per uscire con la scelta di Barnier del partito repubblicano, Macron aveva impiegato più di 50 giorni, dopo le elezioni legislative inconcludenti che hanno portato ad avere uno dei parlamenti più incerti, frastagliati e in bilico.

Macron esortato a muoversi

Questa volta, invece, il presidente francese deve muoversi con una certa velocità perché “non si può continuare così” come ha sottolineato ieri il suo alleato centrista
Francois Bayrou, a capo del partito MoDem, facendo emergere lo scontento dei francesi, stanchi di vivere in un contesto di cotanta incertezza. Un commento che non passa di certo inosservato, in quanto Bayron è uno dei nomi che potrebbe ricoprire la carica di premier. “Se posso aiutare a superare questa situazione, – continua Bayron – lo faro‘”, anche se in molti respingono la sua candidatura perché, come ricorda Tondelier all’emittente Rtl, “la linea politica del signor Bayrou non ha vinto le elezioni  legislative“.

Continuano i consigli a Macron da parte dei vertici, che suggeriscono una personalità “compatibile con la sinistra” secondo Raphael Glucksmann, fondatore del movimento progressista di sinistra Place Publique, il quale aggiunge che sperava di portare avanti parlamentari comunisti e verdi. Per quanto riguarda il Nuovo Fronte Popolare di sinistra, Nfp, che era stato creato per impedire all’estrema destra di arrivare al potere, sembra essere diventato il più grande blocco nell’Assemblea nazionale dopo le ultime votazioni effettuate.

In tutto questo, Macron, nella speranza di dissociare i socialisti dal loro patto con la France Insoumise, avrebbe ricevuto un assist dal momento in cui Olivier Faure, leader del Partito Socialista, afferma di essere pronto a patteggiare con i centristi del presidente e la destra. Tra le ultime sedute di consultazione, venerdì Macron ha ricevuto i leader delle fazioni parlamentari appartenenti alle sue forze centriste, il Ps e i Repubblicani. Chi manca all’appello dei colloqui è Jordan Bardella con il suo partito di estrema destra del Raggruppamento nazionale, Rn, che risentito in quanto il presidente francese “non può fingere che non siamo qui“, avrebbe già richiesto un incontro con il futuro primo ministro.

Michel Barnier, che ha ricoperto la carica di primo ministro per solo tre mesi, rimarrà in carica fino alla nomina del prossimo capo di governo.

© Riproduzione riservata

TAGGED:
Condividi questo Articolo