“Tutto il mondo è Paese” mai proverbio fu più corretto di questa nella situazione economica e politica che l’Europa sta vivendo. Salari al ribasso, prezzi più alti, bollette aumentate, elementi che in quantità maggiore o minore si ritrovano in quasi tutti i Paesi europei. Oggi a subire i contraccolpi di questa situazione è la Germania, dove i dipendenti di terra della società di trasporto aereo Lufthansa, la stessa che ha intenzione di acquistare la quote di Ita Airways, hanno indetto uno sciopero di due giorni. Il motivo? I salari troppo bassi.
L’annuncio è arrivato direttamente dall’agenzia tedesca DPA , che ha confermato lo sciopero che partirà dalle 4 del 7 marzo fino alle 7:10 del 9 marzo, per quanto riguarda il trasporto aereo passeggeri. Invece, il trasporto merci e il settore tecnico avranno invece orari diversi ma non specificati dal comunicato del sindacato dei lavoratori di Lufthansa. Due giorni in cui si preannunciano disagi per i viaggiatori, che dovranno fare i conti con voli cancellati e ritardi, come già accaduto negli scioperi precedentemente organizzati.
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Lufthansa, le motivazioni dei dipendenti
Lo sciopero è stato indetto dal sindacato del pubblico impiego Ver.Di, che ritiene le trattative salariali dei dipendenti Lufthansa non più adatte al clima economico della Nazione. “Questo gruppo annuncerà questa settimana risultati annuali record (…), ma i dipendenti di terra (…) non sanno più come fare quadrare i conti nelle città più costose della Germania” si legge nel comunicato diramato dal sindacato.
La richiesta dei lavoratori è quella di un aumento dei salari del 12,5%, corrispondenti all’incirca a 500 euro in più al mese per ogni busta paga, e del conferimento di un bonus per 12 mesi necessario a compensare l’inflazione. L’agenzia tedesca DPA ha però ricordato che l’azienda aveva già in passato aderito alla richiesta dei lavoratori di un aumento del 10% in busta paga per 28 mesi. I colloqui sono prefissati per il 13 e 14 marzo, ma il sindacato vi parteciperà solo se Lufthansa avanzerà una nuova offerta.
Lufthansa, i precedenti scioperi
Lo sciopero del 7 marzo non è la prima astensione dal lavoro messa in pratica dai dipendenti Lufthansa. Già nelle scorse settimane il traffico aereo della compagnia aveva risentito di alcune movimentazioni tra i dipendenti, decisi a chiedere maggiori diritti e soprattutto stipendi più dignitosi. Gli scioperi messi in atto fino a questo momento, però, non hanno portato ai risultati sperati, per cui il sindacato ha deciso di cambiare modalità, come ha spiegato il rappresentante dei sindacati Marvin Reschinsky: Negli ultimi giorni con i nostri scioperi non abbiamo volutamente interrotto il traffico passeggeri. Ignorando la nostra richiesta di trattative, la Lufthansa ci fa capire che non si muoverà finché la pressione non aumenterà“.
Già lo scorso 20 gennaio, il personale di terra di Lufthansa aveva deciso di scioperare per la durata dell’intera giornata. Parte dei voli in sette aeroporti tedeschi sono stati cancellati e i disagi hanno interessato circa 100mila passeggeri. Lo sciopero dal 7 al 9 marzo si preannuncia ancora più grave.
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