“Lavoreremo insieme per raggiungere gli obiettivi di Hezbollah, per mantenere accesa la fiamma della resistenza e issare la sua bandiera fino a quando non otterremo al vittoria“, con poche parole l’organizzazione terroristica del Libano ha annunciato la sua intenzione di proseguire il conflitto con Israele, nonostante le ingenti perdite di questi mesi. Dopo la morte di Hassan Nasrallah, capo di Hezbollah, e di tutti i suoi presunti successori, il “partito di Dio” ha annunciato oggi l’elezione di un nuovo leader.
Si tratta di Naim Qassem, come riferito dalla tv al Manar, 71enne che ha ricoperto a lungo la carica di vice segretario generale dell’organizzazione. Sembrerebbe che Qassem fino a questo momento sia stato una figura di secondo ordine all’interno del partito sciita libanese, ma che a seguito della morte di Nasrallah e del suo successore Safieddine, sia divenuto protagonista di una repentina scalata verso i vertici del partito.
La distinzione tra Qassem e i suoi predecessori sarebbe puramente religiosa. Nasrallah e Safieddine, infatti, erano ritenuti discendenti del profeta Maometto, ovvero una classe sociale conosciuta per la sua nobiltà morale politica, mentre il nuovo leader sarebbe una figura di rispetto che però non detiene l’autorità religiosa.
Libano, chi è il nuovo leader di Hezbollah
Naim Qassem è nato Kfar Kila, nel governatorato di Nabatieh, un villaggio del Libano meridionale che ha subito molti attacchi israeliani. Sin da giovane ha iniziato a militare nei movimenti sciiti del Libano; negli anni ’70 si è unito al Movimento degli espropriati del defunto Imam Musa al-Sadr, poi divenuto il Movimento Amal, in seguito ha ha continuato a contribuire alla fondazione di Hezbollah nei primi anni ’80, diventando uno degli studiosi religiosi fondatori del gruppo.
