Libano, i dati shock di Save the Children: “Uccisi due bambini al giorno”

Sul campo diplomatico si sta lavorando alle tregue sia in Libano che a Gaza: sarebbero stati richiesti 60 giorni di stop a Beirut, finalizzati alla piena attuazione della risoluzione 1701 dell'Onu, e meno di un mese nella Striscia, con il rilascio di 11-14 ostaggi di Hamas in cambio di 100 prigionieri palestinesi da Israele 

Redazione
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Sono morti 100 bambini dall’inizio della guerra in Libano. Lo rivelano i dati di Save the children, l’organizzazione internazionale che lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio. La direttrice dell’organizzazione in Libano Jennifer Moorehead ha lanciato l’appello della necessità di un cessate il fuoco, soprattutto per le ripercussioni che questa guerra avrà sulla vita dei bambini e sul loro futuro. Nel mentre la tv satellitare al-Jazeera ha riferito che in 24 ore sono morte almeno 77 persone in Libano e vanno avanti i negoziati per una tregua sia in Libano che a Gaza.

I dati di Save the children

Secondo Save the children, a 5 settimane dall’inizio della guerra in Libano sono stati uccisi 100 bambini dagli attacchi aerei israeliani, in media circa due bambini al giorno. Il Ministero della Salute Pubblica ha riportato che più di 1 milione di persone sono state costrette a lasciare le proprie case. Da ottobre 2023 quasi 2.700 persone sono state uccise, tra cui oltre 150 bambini, e più di 12.500 ferite. 

Moorehead ha dichiarato: “Siamo sull’orlo di una crisi umanitaria che è prima di tutto una crisi dell’infanzia“. Ha aggiunto che si sta ripresentando la stessa dinamica della guerra a Gaza, con un alto numero di vittime tra i civili, compresi minori e operatori sanitari in servizio, con attacchi a strutture sanitarie, a presidi dell’ONU e a giornalisti.

La direttrice dell’organizzazione ha dichiarato che gli attacchi aerei israeliani hanno colpito “aree densamente popolate, danneggiando gravemente le infrastrutture essenziali e causando sfollamenti di massa”. A causa della guerra oltre il 25% della popolazione libanese ha ricevuto ordini di evacuazione dagli israeliani, che spesso vengono emanati con poco preavviso, “dando alle famiglie poco tempo per scappare prima che inizino i bombardamenti”.

Più il conflitto andrà avanti e più sarà difficile per i bambini di tornare alla normalità. Moltissime scuole sono diventate rifugi e l’inizio della scuola è stato rimandato più volte. “Ogni giorno lontano dalla classe è una minaccia per il benessere psicofisico dei bambini con conseguenze nel lungo termine. Per legge, i bambini non devono essere coinvolti nelle guerre e devono essere protetti. Non c’è tempo da perdere, abbiamo urgente bisogno di un cessate il fuoco ora.” ha concluso Moorehead.

Tentativi di tregua in Libano e a Gaza

Nel mentre vano avanti i negoziati per una tregua in Libano e a Gaza. Un funzionario israeliano ha rivelato al Times of Israel che gli alti consiglieri del presidente degli Stati Uniti, Brett McGurk e Amos Hochstein, incontreranno il premier Benjamin Netanyahu e altri funzionari israeliani, per parlare di una possibile tregua tra Israele e gli Hezbollah in Libano. Gli statunitensi presenteranno una proposta ufficiale, a partire da un cessate il fuoco di 60 giorni, il quale avrà l’obiettivo di finalizzare la piena attuazione della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.

Si sta cercando di trattare anche una tregua a Gaza, con una fonte a conoscenza dei colloqui che ha dichiarato all’AFP che i mediatori sono pronti a proporre a Hamas una tregua di meno di un mese. Come riferisce il media israeliano Ynet, il capo del servizio segreto israeliano Mossad David Barnea ha presentato agli interlocutori del Qatar una proposta per il rilascio di 11-14 ostaggi da Gaza, tutte donne e bambini, in cambio di un certo numero di prigionieri di sicurezza palestinesi da Israele e l’aumento degli aiuti a Gaza.

Secondo l’agenzia di stampa Walla, i prigionieri rilasciati da Israele sarebbero 100. L’accordo non richiederebbe un ritiro completo dell’esercito israeliano dalla Striscia di Gaza e non porterebbe alla fine completa dei combattimenti. “I funzionari statunitensi ritengono che se si riuscirà a raggiungere un accordo a breve termine, questo potrebbe portare a un accordo permanente”, ha detto la fonte all’AFP.

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