Le elezioni europee in Francia hanno provocato un terremoto politico. Se nel nostro Paese, il governo di Giorgia Meloni ha ottenuto le conferme ad esso necessarie, in Francia Macron si è visto “doppiare” nei risultati da Marine Le Pen. Il Rassemblement Nationale ha ottenuto il 32% dei consensi, rispetto al 15% di Besoin d’Europe, partito dell’attuale presidente Macron. Il presidente, dunque, ha ritenuto necessario indire nuove elezioni, per permettere ai cittadini di eleggere il governo che realmente li rappresenta.
Il 30 giugno e il 7 luglio la Francia tornerà alle urne, come disposto dal presidente che ieri sera ha sciolto l’Assemblée Nationale. La decisione di Macron è stata comunicata da lui stesso durante un messaggio alla Nazione: “Questa decisione è grave, è soprattutto un atto di fiducia. Vale di più di qualunque patteggiamento, di tutte le soluzioni precarie. Ho ascoltato il vostro messaggio e non lo lascerò senza risposta“.
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Europee, Le Pen: “Siamo pronti ad esercitare il potere“
Marine Le Pen torna in pista in Francia, grazie anche al passo indietro di Emmanuel Macron. “Siamo pronti a esercitare il potere. Pronti a mettere fine a questa immigrazione di massa, a fare del potere d’acquisto una priorità, pronti a far rivivere la Francia“. Intanto, in attesa delle elezioni presidenziali, il partito di Le Pen si gode il risultato alle elezioni europee.
Il Rassemblement Nationale, che per queste elezioni è stato affidato a Jordan Bardella, ha ottenuto il 31,5% dei consensi. Proprio Bardella si era rivolto al presidente francese, chiedendogli di rinunciare “all’agenda che vuole attuare, come la deindicizzazione delle pensioni. Emmanuel Macron è un presidente indebolito. È limitato nei suoi mezzi di azione al Parlamento europeo“.
Bardella aveva quindi affondato, dichiarando: “Il presidente della Repubblica non può restare sordo, deve decidere di rimettersi alle istituzioni. Gli domandiamo di organizzare nuove elezioni legislative“. Sarà proprio il 28enne Bardella il probabile candidato premier della destra francese
Macron: “Quello di oggi non è un buon risultato per l’Europa“
Il passo indietro di Macron è stato accompagnato da una serie di valutazioni personali che sembravano avere lo scopo di mettere in guardia i francesi: “Il principale insegnamento è chiaro, non è un buon risultato per i partiti che difendono l’Europa. In Francia i rappresentanti dell’estrema destra raggiungono il 40% dei risultati espressi. È una situazione alla quale non posso rassegnarmi“.
Allo stesso modo, il presidente p consapevole che in questo momento alla Francia “serve una maggioranza chiara, nella serenità e nella concordia“, perché “essere francesi significa, in fondo, scegliere di scrivere la storia piuttosto che subirla“.
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