Il padre della Tesla e del piccolo X Æ A-12 si dice preoccupato per il tasso di natalità ed esorta a combatterla facendo «abbastanza bambini per mantenere la popolazione». E se a parlare è l’uomo più ricco del mondo…
Lo ha detto ai giornalisti a Stavanger, nel sud-ovest della Norvegia, dove avrebbe dovuto partecipare a una conferenza sull’energia, Elon Musk, 51 anni e uomo più ricco al mondo. Interrogato sulle sfide più grandi che il mondo deve affrontare, il fondatore della casa di auto elettriche Tesla, ha citato il passaggio alle energie rinnovabili, possibile sfruttando più petrolio e gas naturale, ma anche il tasso di natalità, «una delle (sue) preoccupazioni più grandi, forse meno conosciuta».
Le profezie del tycoon
Per l’occasione, l’imprenditore si è espresso in questi termini: «Credetemi: la crisi di natalità è un grosso problema. È importante che le persone abbiano abbastanza bambini per mantenere la popolazione. Si dice che la civiltà possa scomparire con un boom o con un gemito: se non abbiamo abbastanza bambini, moriremo piangendo e indossando pannolini per adulti e sarà deprimente. Non vogliamo che la popolazione finisca così in basso da finire per scomparire».
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Una previsione che condanna tutto il mondo, ma che già più volte si è focalizzata sui singoli Paesi: il 7 maggio scorso l’imprenditore ha scritto su Twitter: “A meno che non cambi qualcosa e il tasso delle nascite non superi quello delle morti, il Giappone smetterà di esistere”.
Dal Paese del Sol Levante, agli Stati Uniti, fino all’Italia. In risposta a un grafico sull’andamento della natalità nel nostro Paese condiviso dall’ex hacker Andrea Stroppa, ha scritto: “Se le nascite continueranno a calare, l’Italia si ritroverà senza popolazione”.
Ma il novello Cassandra a chi si rivolge davvero?
Elon Musk predica bene e razzola meglio: è padre di 7 figli. A riguardo però commenta: «Contrariamente a quello che pensano in molti, più una persona è ricca e meno figli ha. Io sono una rara eccezione».
Seguendo il sillogismo, dunque, il tycoon si rivolge a chiunque: il rapporto tra numero di figli e capienza del portafogli non è direttamente proporzionale, anzi.
A disattendere i suoi appelli “natalisti” è la realtà dei fatti: secondo il 50° rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese, in Italia, per 8 cittadini su 10 a pesare sulla scelta di non fare figli sono proprio quei motivi economici che, seguendo la logica di quanto detto finora, dovrebbe spingerli a riprodursi.
Questo non è un Paese per genitori
L’87,7% degli italiani pensa il Paese sia afflitto da scarsa natalità, ma l’83,3% è frenato dalla crisi economica nel contribuire a porvi rimedio.
Per il 60,7% basterebbe l’intervento di sussidi pubblici su vari fronti a rendere più facile la scelta di avere un figlio (flessibilità sul lavoro, asili nido, sgravi fiscali e possibilità di adattarsi alle esigenze dei figli); ma non solo: c’è un intero contesto di cui tenere conto, con la perenne minaccia del precariato e il sostegno di quei nonni o genitori la cui longevità sarebbe piuttosto da ringraziare.
Quel “vorrei ma non posso”
C’è allora da chiedersi davvero a chi Musk si riferisca di preciso e se le parole non siano potenti solo finché restano ancorate alla dimensione terrena, di chi deve confrontarsi con la realtà.
L’appello del tycoon cade nell’aria, accolto con un “ma” o un “magari”, a seconda di chi ascolta. Ma che non basta da solo a mettere in moto la macchina della natalità globa
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