Usa, Kennedy si ritira e appoggia Trump: “I dem sono il partito della guerra”

Il rampollo della famiglia Kennedy avrebbe annunciato il suo sostegno alla corsa presidenziale di Donald Trump, forse con l'obiettivo di ottenere un posto nel suo governo nel caso in cui il tycoon venisse eletto

Redazione
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Robert F. Kennedy Junior, nipote dell’ex presidente Usa John F. Kennedy, ha deciso di ritirarsi dalla corsa alle presidenziali per allinearsi nelle fila del partito di Donald Trump. Consapevole delle poche speranze che avrebbe avuto di ottenere la vittoria nelle prossime elezioni da indipendente, visti anche i dati scoraggianti dei sondaggi, Kennedy ha annunciato il suo ritiro in dieci Stati, quelli fondamentali in cui si terrà lo scontro tra Harris e Trump.

Il tycoon ha quindi guadagnato un nuovo sostenitore di spicco, il quale proprio dopo l’annuncio della sua decisione ha rinforzato il suo sostegno al miliardario. Kennedy ha duramente criticato il partito di Joe Biden e Kamala Harris, attaccandone le posizioni in materia di guerra, salute ed economia, per poi elogiare con convinzione il programma di Donald Trump, da lui ritenuto il più efficace per il Paese.

Il rampollo Kennedy ha tenuto un lungo discorso nel corso di una convention in Arizona, in cui ha anche lasciato intendere che l’ex presidente Usa, in caso di vittoria, potrebbe garantirgli un posto all’interno del suo governo. “Se il presidente Trump verrà eletto e manterrà la sua parola, l’enorme fardello delle malattie croniche che ora demoralizzano e mandano in bancarotta il Paese scomparirà” ha dichiarato l’ex candidato indipendente, sostenendo quindi che il suo potrebbe essere un ruolo legato alla salute pubblica.

Usa, Kennedy contro i democratici

Nel lungo discorso tenuto in Arizona, Robert Kennedy ha sottolineato di essersi ritirato solamente in una decina di Stati, quelli chiave per le campagne di Harris e Trump, ma di aver deciso di continuare la sua corsa da indipendente nel resto del territorio americano. “Troverete ancora il mio nome sulle liste elettorali e vi invito a votarmi” avrebbe infatti dichiarato il nipote di John Kennedy. Per quanto riguarda la sfida tra democratici e repubblicani, però, l’indipendente non ha dubbi: Donald Trump è la scelta giusta per gli Usa.

Secondo Kennedy, infatti, il partito democratico sarebbeallontanato radicalmente dai suoi valori“, diventando “il partito della guerra, della censura, della corruzione, delle Big Pharma, della grande tecnologia, delle grandi ricchezze“. Una serie di caratteristiche in contrasto con il discorso tenuto da Kamala Harris solo qualche ora prima. Il candidato indipendente, però, sembrerebbe convinto delle sue affermazioni e avrebbe continuato il suo discorso accusando i democratici di aver “abbandonato la democrazia annullando le primarie per nascondere il deterioramento cognitivo del presidente in carica“.

Una teoria che per prima era stata sostenuta dallo stesso Trump, che aveva accusato Harris di non essere una candidata ufficiale, poiché non eletta tramite primarie. Un’argomentazione che il tycoon potrebbe decidere di impugnare per denunciare l’inammissibilità delle elezioni nel caso in cui i democratici dovessero guadagnare la vittoria.

Il sostegno di Kennedy spianerà la strada a Trump?

Ciò che resta da capire è quanto l’endorsement di Robert Kennedy possa essere utile a Donald Trump. I sondaggi finora raccolti avrebbero riconosciuto al candidato indipendente il 5% dei voti, una percentuale misera rispetto a quella degli altri due candidati. Inoltre, il posizionamento ambiguo di Kennedy, prima vicino ai democratici ed ora allineato ai repubblicani, potrebbe non attrarre la fiducia dei cittadini americani.

La sua corsa presidenziale, infatti, avrebbe avuto inizio nel Partito democratico e sarebbe lì proseguita fino allo scorso ottobre, quando Kennedy ha annunciato la sua uscita dal partito Joe Biden per avviare una campagna indipendente. A seguito del tentato omicidio di Donald Trump, in Pennsylvania, il nipote dell’ex presidente si è avvicinato al tycoon, nonostante molte delle sue ideologie siano a lui contrarie. Kennedy è infatti un avvocato ambientalista, che si è a lungo distinto per le sue lotte a difesa dell’ecologia e delle cause indigene, e in quanto tale potrebbe avere numerosi terreni di scontro con Trump.

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