Dal 2008 ad oggi il presidente americano ha più volte detto la cosa sbagliata al momento sbagliato. Ed ormai quello di fare gaffe da parte di Joe Biden sta diventando un ritornello e di questo passo sarà sicuramente ricordato nella storia per essere una vera e propria “unstoppable gaffe machine“. Il fatto che non riesca a tenere a freno la lingua alle conferenze stampa e che in pubblico appaia sempre più confuso e spiazzato potrebbe continuare ad affossare la sua immagine e la sua credibilità come presidente degli Usa. Proprio oggi il suo ultimo spiacevole gioco di parole.
Non dire “Good evening Vietnam” se sei ad Hanoi
“Good evening Vietnam“. Questa è la frase sgradevole pronunciata dal presidente americano Biden ad Hanoi in occasione del G20 di Nuova Delhi. La battuta proviene dalla canzone “Good morning Vietnam” (Buongiorno Vietnam, ndr.) e dal fatto che lì era sera. Il problema è che si trovava ad Hanoi e che “Good Morning Vietnam” era la frase usata per aprire le trasmissioni militari mattutine nel 1955, durante una delle guerre più disastrose di sempre: appunto, quella del Vietnam. Alla conferenza è apparso stanco e davvero provato, ma nonostante ciò è riuscito a salire sul palco e mettere in scena questo (poco) brillante gioco di parole.
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Le gaffe di Joe Biden su Putin e Obama
Ma come scordarsi i simpatici appellativi dati al presidente Putin all’alba del conflitto russo-ucraino? Impossibile. Lo ha chiamato “assassino”, “macellaio”, “tiranno con le ore contate”, spingendosi troppo in là con la sincerità. Più che una gaffe Biden sembrava in preda ad un attacco isterico di Tourette, la sindrome dei suoni e dei movimenti involontari. Forse il suo più grande scivolone.
Anche in patria il Presidente Biden non si è fatto guardare dietro ed ha tirato fuori una schiera di battute che hanno conquistato i media. Per lanciare la sua campagna presidenziale del 2008 appellò il giovane senatore Barack Obama come “il primo afroamericano in politica eloquente, brillante, pulito e di bell’aspetto”. Forse un po’ razzista? A qualche afroamericano pulito potrebbe aver dato fastidio. Un’altra dose di razzismo latente è emersa anche quando, parlando di due popolari catene alimentari statunitensi, affermò che “ad oggi è impossibile recarsi ad un 7-Eleven o un Dunkin’ Donuts se non si ha un leggero accento indiano“.
Nel 2010, un microfono galeotto catturò un’imprecazione del vecchio Joe rivolta all’amico Barack mentre firmava la storica riforma sanitaria dell’Obamacare. Ma last but not least, Biden da Vice presidente mandò Obama su tutte le furie per aver annunciato maldestramente un provvedimento prima che lo facesse il Presidente. Si trattava della legalizzazione dei matrimoni gay e Biden ne annunciò il sostegno alla legalizzazione prima ancora che il presidente ne desse notizia. E ce ne vuole per bruciare un annuncio storico!
Biden al paraplegico: alzati Chuck
Nel 2008, le parole che pronunciò Biden resteranno indelebili nella mente degli americani: “Dai alzati Chuck! Fatti vedere, goditi i meritati applausi. Alzati!“, rivolto al senatore locale durante un comizio in Missouri. Solo che il senatore Chuck Graham non poteva alzarsi perché paraplegico.
Ma nel caso dell’ex premier irlandese Brian Cowen, Biden riuscì a dare il meglio di sé: nel giorno di San Patrizio del 2010 Cowen sentì dire dal presidente: “Sua madre ha vissuto per 10 anni a Long Island, che riposi in pace“. In realtà ad essere morto era il padre. Concludiamo questa sintetica lista degli scivoloni del gaffeur con una perla del 2019, quella dello scambio di persona. Eh sì, Biden riuscì persino a scambiare l’allora premier britannica Theresa May con Margaret Tatcher, affermando che quest’ultima era preoccupata per per gli Stati Uniti sotto la guida di Donald Trump. Ai molti americani che sono preoccupati che Biden guidi una delle nazioni più potenti del mondo non si possono dare tutti i torti.
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