Gaza, Israele occupa il corridoio Morag: ora Rafah è isolata dal resto della Striscia

L'Idf si prepara ad inglobare la città di Rafah nella zona cuscinetto al confine con l'Egitto. Il segretario generale Onu Guterres: "Israele ha reso Gaza un campo di sterminio"

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Questa mattina Israele ha annunciato di aver completato l’occupazione del corridoio militare Morag, che ora è sotto il controllo dell’Idf insieme ai corridoi Philadelphi e Netzarim. Lo scenario che attualmente si presenta, a 554 giorni dal 7 ottobre, è quindi quello di una Striscia di Gaza quasi del tutto controllata a sud dall’esercito israeliano. Avendo preso il controllo di Morag, la maggiore città del meridione, Rafah, risulta ora completamente circondata e isolata dal resto della Striscia, essendo compresa tra il corridoio Philadelphi, nella zona cuscinetto che confina con l’Egitto, e il nuovo corridoio occupato.

Il ministro degli esteri dello Stato ebraico Katz ha dichiarato che, una volta preso il corridoio Morag, tutte le aree che si trovano a sud di esso saranno considerate parte della zona cuscinetto che circondano l’interezza della Striscia e che sono controllate dall’esercito israeliano.

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La costruzione del corridoio Morag, avvenuta poche settimane fa, è da collocarsi nell’ambito della preparazione di Israele a nuove imponenti operazioni militari nel sud di Gaza. Secondo quanto riportato recentemente dal quotidiano Haaretz, il prossimo obiettivo sarà quello di incorporare Rafah all’interno della zona-cuscinetto al confine con l’Egitto. La città, situata tra il corridoio Philadelphi a sud e il corridoio Morag a nord, fino a prima della guerra era abitata da circa 200.000 palestinesi; oggi è una zona praticamente deserta. Dopo la ripresa dei raid da parte dello Stato ebraico, quanto rimaneva di Rafah è stato quasi interamente distrutto, e i civili superstiti sono stati spostati lungo la costa, attorno a Khan Yunis e nella zona di Muwasi.

L’impressione è che l’esercito di Israele stia replicando nel sud le operazioni già eseguite nel nord dell’enclave. Finora l’Idf non aveva mai conquistato città di grandi dimensioni, inglobandole nella zona cuscinetto. Con la presa di Rafah lo Stato ebraico arriverebbe a controllare quasi il 20% dell’intera Striscia, lasciando Gaza City completamente isolata. In questo modo il corridoio Philadelphi si estenderà dal confine con l’Egitto fino alla periferia di Khan Younis.

Hamas, oggi i colloqui con i mediatori egiziani: “Ci auguriamo progressi”

Arriverà oggi al Cairo una delegazione di Hamas, guidata da Khalil al Hayya. L’organizzazione incontrerà i mediatori egiziani per parlare nuovamente della possibilità di raggiungere un accordo per il cessate il fuoco.

Recentemente le delegazioni egiziane hanno avuto un altro importante meeting con Israele, in cui c’è stato uno scambio di bozze dei documenti contenenti le proposte per raggiungere un accordo sulla tregua e sugli ostaggi. Il Cairo ha proposto a Israele la consegna di 8 ostaggi vivi e di 8 salme in cambio di una tregua di durata compresa tra i 40 e i 70 giorni e della liberazione di diversi prigionieri palestinesi.

Per quanto riguarda i colloqui di oggi con l’Egitto, Hamas ha espresso fiducia: “Ci auguriamo che l’incontro possa portare a reali progressi verso il raggiungimento di un accordo che ponga fine alla guerra

Onu, Guterres: “Israele ha trasformato Gaza in un campo di sterminio”

Le operazioni dell’esercito israeliano intanto continuano a portare distruzione in tutte le zone della Striscia. L’attacco di stamane nel quartiere di Shujayea, nella zona orientale, ha ucciso almeno 29 persone, tra cui 3 bambini. Sono 80 invece i dispersi e 55 i feriti, secondo quanto riportato da Al- Jazeera, che aggiunge che i corpi e i superstiti sono stati trasportati trasportati all’ospedale arabo al-Ahli.

L’Idf ha giustificato l’operazione dichiarando di aver colpito “un importante terrorista di Hamas, responsabile della pianificazione e dell’esecuzione di attacchi terroristici” nella zona. Il nome del membro dell’organizzazione al governo della Striscia tuttavia non è stato fornito. L’esercito di Tel Aviv ha inoltre assicurato di aver adottato delle misure per “attenuare i danni ai civili“.

Il segretario generale Onu Antonio Guterres ha commentato le notizie degli ultimi raid dello Stato ebraico sottolineando come Israele stia “trasformando Gaza in un campo di sterminio“, e ha aggiunto: “L’attuale percorso è un vicolo cieco, totalmente intollerabile agli occhi del diritto internazionale e della storia, e il rischio che la Cisgiordania occupata si trasformi in un’altra Gaza lo rende ancora peggiore“. I civili palestinesi attualmente si trovano, spiega Guterres “in un ciclo infinito di morte”: con i bombardamenti che non concedono tregua e senza la possibilità di accesso agli aiuti umanitari, bloccati da Israele, “le porte dell’orrore si sono riaperte

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