Israele, il nuovo obiettivo di Netanyahu: il volta faccia nella guerra contro Hamas

Il primo ministro israeliano permetterà ai cittadini sfollati dal nord di rientrare nelle loro case al confine con il Libano

Redazione
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Netanyahu ha aggiunto un nuovo obiettivo nella guerra che da quasi un anno combatte contro Hamas. Il primo ministro israeliano permetterà ai cittadini sfollati dal nord, a causa degli attacchi di Hezbollah, di rientrare nelle loro case al confine con il Libano. La notifica ufficiale arriva dallo stesso ufficio di Netanyahu.

Finora sono stati tre gli obiettivi che si era posto il premier: sconfiggere Hamas militarmente e politicamente, fare in modo che la Striscia di Gaza non rappresentasse più una minaccia per Israele e riportare a casa gli ostaggi trattenuti nel territorio palestinese.

La nota di Netanyahu

Ecco che arriva il quarto obiettivo della guerra di Israele contro Hamas. In una nota Netanyahu parla di un ritorno sicuro dei residenti del nord alle loro case. “Israele continuerà ad agire per raggiungere questo scopo“, si legge nella nota resa pubblica dopo una riunione a tarda notte del gabinetto di sicurezza a Tel Aviv. Gli sfollati del nord sono in gran parte ospitati in hotel pagati dallo stato ebraico.

Blinken in Egitto

Nel contempo, il segretario di Stato americano Antony Blinken è in visita in Egitto ma il tour nella Regione non farà tappa in Israele. Dall’inizio del conflitto è la prima volta che evita di andare nello Stato ebraico. Nell’ultima visitò Israele ad agosto per fare pressione su Netanyahu al fine di trovare i termini dell’accordo. L’obiettivo Usa è quello di cercare di arrivare a un termine per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e il rilascio degli ostaggi.

Il Dipartimento di Stato ha notificato che Blinken incontrerà i funzionari egiziani per discutere delle sfide per raggiungere un cessate il fuoco a Gaza che garantisca il rilascio di tutti gli ostaggi. Sarà anche “co-presidente dell’apertura del dialogo strategico Usa-Egitto con il ministro degli Esteri egiziano Badr Abdelatty“, si legge, sottolineando che il “dialogo strategico punta al rafforzamento delle relazioni bilaterali e ad approfondire lo sviluppo economico, nonché ad aumentare i legami tra le persone attraverso la cultura e l’istruzione“.

Passando alla cronaca, un comandante della Jihad islamica palestinese è stato ucciso in un attacco con drone israeliano nella Striscia di Gaza meridionale. Lo notifica l’Idf, sottolineando che Ahmed Ayesh Salama al-Hashash, comandante dell’unità missilistica della Jihad islamica a Rafah, è stato ucciso nell’attacco di ieri nella zona umanitaria designata da Israele nell’area di Khan Younis.

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