La cerimonia di insediamento del neoeletto presidente Donald Trump è stata considerata dall’Associated Press come una “circostanza che non ha precedenti“. Il 20 gennaio, infatti, sono previsti circa 200 ospiti invitati a partecipare alla celebrazione a Washington. Tra questi però è già noto chi non potrà essere presente oltre chi ha rifiutato a prescindere l’invito.
Dal profondo Oriente, il presidente cinese Xi Jinping ha comunicato che la sua presenza sarà sostituita dal vicepresidente della Cina Han Zheng. Il motivo della scelta potrebbe essere rilegata al breve preavviso e al fatto che i precedenti capi di Stato del Paese asiatico non abbiano mai partecipato a tale cerimonia.
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Chi ha lasciato al quanto spiazzati è stata Michelle Obama, che con una nota ufficiale ha comunicato che non accompagnerà suo marito. L’ex First Lady era già mancata ai funerali di Jimmy Carter per impegni istituzionali precedentemente fissati, ma è anche saltato agli occhi di tutti la notizia che si sarebbe dovuta sedere al fianco di Trump. Un fatto che potrebbe spiegare anche il rifiuto dell’invito all’insediamento del tycoon come anche fatto notare dalla stampa Usa e come scritto dal NYT Magazine: “Semplicemente odia Donald Trump“.
“L’insediamento del Presidente degli Stati Uniti è tradizionalmente un evento che celebra il trasferimento pacifico del potere, non un raduno di dignitari stranieri. Chiunque vi prenda parte lo fa su invito personale o dello staff, non in veste ufficiale, poiché non si tratta di un’occasione per colloqui o incontri formali, ma ha uno scopo completamente diverso“. E’ questa invece la motivazione data dal portavoce del governo ungherese, Zoltan Kovacs, per il primo ministro Viktor Orban che non volerà a Washington.
Chi invece vorrebbe ma non può è Jair Bolsonaro. L’ex presidente brasiliano, infatti, avrebbe ricevuto un invito ma nel corso di un’indagine gli sarebbe stato revocato il passaporto. La Corte Suprema ha però respinto la sua richiesta di riaverlo temporaneamente proprio per partecipare all’insediamento di Trump. Una decisione che viene definita dall’ufficio stampa dell’ex leader di destra come “un altro esempio del continuo uso del ‘lawfare’ contro Bolsonaro: l’uso sistematico della giustizia per neutralizzarlo come avversario politico nei tribunali, in modo da non affrontarlo alle urne“.
A non rientrare nella lista degli inviti indirizzati ai leader politici e capi di Stato di destra è invece Marine Le Pen. Ma non è di certo l’unica a non essere stata pensata a partecipare alla cerimonia al Campidoglio, perché neanche la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen non ci sarà per mancato invito. A rappresentare l’Unione a Washington sarà infatti presente l’ambasciatrice dell’Ue, Jovita Neliupsiene.
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