Dieci neonati hanno perso la vita ieri sera in un incendio che ha avvolto in pochi minuti il reparto neonatale dell’ospedale universitario Maharani Lakshmibai Medical College di Jhansi, a 450 chilometri da Nuova Delhi. Le dieci piccole vite perse poco dopo la nascita avrebbero sconvolto il Paese che ora chiede verità e giustizia per le vittime innocenti di questa tragedia. Sembrerebbe che sette cadaveri siano già stati identificati, mentre sugli altri tre continuano ad indagare le autorità competenti.
Il rogo avrebbe inoltre causato 16 feriti, tutti neonati. Alcuni verserebbero in condizioni più critiche di altri, ma tutti sono stati spostati in un altro reparto per ricevere le cure necessarie. Sembrerebbe che al momento dell’incendio fossero presenti 54 neonati all’interno della struttura e che il personale medico abbia agito per metterli al sicuro al più presto.
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Sembrerebbe che le fiamme siano scaturite da un macchinario per l’ossigeno difettoso, presente all’interno del reparto di neonatologia. Le autorità indiane devono però ancora procedere con i controlli di rito e sembrerebbe che il governo sia intenzionato a procedere con le indagini per comprendere eventuali responsabilità. Secondo il vice capo ministro dell’Uttar, Pradesh Brajesh Pathak, sembrerebbe che a febbraio sia stato effettuato un controllo di sicurezza dell’ospedale e che a maggio sia stata effettuata una prova antincendio.
“La causa dell’incendio sarà indagata. Se si troveranno delle lacune, saranno prese misure severe contro i responsabili e nessuno sarà risparmiato” ha poi sottolineato il vice capo ministro. Il primo ministro Narendra Modi ha invece definito “strazianti” le morti che si sono verificate e si è stretto attorno al dolore dei famigliari. Secondo il governatore della Regione in cui si è verificata la tragedia, sembrerebbe che le famiglie rimaste coinvolte nell’incendio, riceveranno un indennizzo di 5900 dollari.
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