Hamas avrebbe rifiutato l’ultima proposta di Israele per raggiungere un accordo per la tregua nella Striscia di Gaza. La notizia arriva dalla Bbc, che ha citato “un’importante fonte palestinese“. Lo Stato ebraico aveva posto sul tavolo un cessate il fuoco di sei settimane, durante le quali il gruppo armato avrebbe dovuto rilasciare dieci ostaggi ancora in vita e 16 salme.
Il motivo fondamentale alla base del respingimento dell’offerta consiste nel fatto che la proposta non menzionava l’impegno da parte di Israele nel porre fine alla guerra ritirando le truppe e consentendo l’accesso agli aiuti umanitari. Queste ultime sono ritenute condizioni imprescindibili, senza le quali non verrà raggiunta un’intesa con Tel Aviv. L’organizzazione ha poi comunicato che a breve arriverà tramite i canali Telegram “un annuncio importante” del portavoce militare delle Brigate Izz ad-Din al-Qassam, Abu Obeida.
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Ancora raid israeliani: ucciso un altro comandante di Hamas
L’esercito israeliano e lo Shin Bet hanno dato notizia dell’uccisione in un raid aereo di Muhammad al-‘Ajla, che aveva preso il posto di Haitham Razek Abd al-Karim Sheikh Khalil, morto la scorsa settimana in un attacco, come comandante del battaglione Shujaiyya di Hamas. L’operazione sarebbe avvenuta due giorni fa, e si tratterebbe del quinto comandante del battaglione ad essere ucciso dall’inizio della guerra.
Continuano i massicci attacchi nel sud della Striscia, con un nuovo raid sulla città di Khan Younis; nei giorni scorsi le operazioni nell’area meridionale hanno portato all’occupazione del corridoio Morag e all’accerchiamento della città di Rafah al confine con l’Egitto. Ma i raid israeliani non concedono tregua nemmeno a nord, dove tre persone sono state uccise in un attacco sulla città di Beit Hanoun. La notizia è stata riportata dall’agenzia Wafa, che ha citato fonti mediche. Secondo le stesse fonti un ragazzo è morto ieri a Rafah per le ferite riportate dopo il bombardamento di ieri su una tendopoli.
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