Dopo la vittoria di Donald Trump come prossimo presidente degli Stati Uniti il mondo è concentrato sulle sue dichiarazioni riguardo la politica estera, in particolare sui conflitti in corso. Riguardo alla guerra in Ucraina, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, in un’intervista trasmessa oggi in Russia, ha definito come “positivi” i segnali del tycoon. Mentre il primo ministro polacco Donald Tusk si aspetta nel prossimo futuro una data per il cessate il fuoco.
Guerra in Ucraina, Peskov: “Segnali positivi”
Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov è stato ospite del conduttore e creatore del programma ‘Mosca. Cremlino. Putin’, Pavel Zarubin, il quale ha pubblicato sul suo canale Telegram spezzoni dell’intervista. Il fedelissimo di Putin ha dichiarato che la volontà espressa più volte dal presidente eletto degli Stati Uniti di arrivare velocemente ad un accordo che porti alla pace in Ucraina indica che “i segnali sono positivi”. Lo riporta l’agenzia di stampa russa Interfax.
Leggi Anche
Per Peskov il fatto che durante la sua campagna elettorale Trump abbia detto di “percepire tutto questo (il conflitto in Ucraina) attraverso gli accordi e che potrebbe fare un accordo che porti la pace” dà dei segnali positivi per la guerra che dura ormai da quasi 1000 giorni. “Almeno parla di pace, non parla di scontro, non dice di voler infliggere una sconfitta strategica alla Russia, e questo lo distingue favorevolmente dall’amministrazione in carica. È difficile dire cosa succederà dopo”.
Comunque Peskov ha dichiarato che Trump è più imprevedibile di Biden e Harris: se le loro azioni si conoscono già, quelle del tycoon sono più difficili da immaginare quindi è difficile sapere se una volta insediato si atterrà alle promesse fatte in campagna elettorale. Ha infine aggiunto che la Russia aspetterà e osserverà gli ulteriori sviluppi, ma “nel frattempo si farà gli affari suoi”.
Tusk: “A breve la data del cessate il fuoco”
Sempre riguardo al futuro della guerra in Ucraina, è intervenuto il primo ministro polacco Donald Tusk, intervistato dall’emittente radio polacca Polskie Radio. Il premier ha dichiarato di aspettarsi in tempi brevi che si decida la data per il cessate il fuoco, su quale confine sarà in vigore e sulle garanzie di sicurezza per l’Ucraina. “Si tratterà certamente di decisioni che comporteranno una minore ingerenza degli Stati Uniti negli affari ucraini”, ha affermato, precisando che “le decisioni sulla guerra in Ucraina non possono essere prese sopra le teste degli ucraini, ma neanche sopra le nostre”.
Tusk ha anche commentato il piano di Trump per il conflitto ucraino, osservando che potrebbe essere ancora in fase di sviluppo. Da ricordare che la Polonia è un’ex repubblica sovietica che oggi fa parte dell’Ue e della Nato e che confina con l’Ucraina, quindi la paura del conflitto la tocca in prima persona.
La guerra va avanti
L’Aeronautica militare di Kiev ha reso noto su Telegram che questa notte la Russia ha attaccato l’Ucraina con un record di 145 droni di vario tipo, inclusi i velivoli kamikaze Shahed di produzione iraniana. Diverse regioni ucraine, tra cui quella di Odessa, “hanno sofferto a causa degli attacchi” nemici, con danni a edifici e proprietà private. Le difese aeree di Kiev hanno abbattuto 62 droni russi, altri 67 risultano dispersi in diverse regioni e altri 10 hanno lasciato lo spazio aereo ucraino dirigendosi verso la Moldavia, la Bielorussia e la Russia.
Sempre su Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato che in tutto questa settimana Mosca ha lanciato contro l’Ucraina “più di 800 bombe aeree guidate, circa 600 droni d’attacco e quasi 20 missili di vario tipo”. Ha inoltre confermato l’attacco di droni di questa notte e ha specificato che negli ultimi giorni le forze di difesa aerea ucraine “hanno lavorato ogni notte e ogni giorno per proteggere i cieli dell’Ucraina dal terrore russo”. Il presidente ha scritto che l’azione russa non può essere fermata “con le parole”, quindi sono necessarie soluzioni forti per garantire la sicurezza dal terrore. “E senza giustizia, non c’è pace duratura, e raggiungere questo obiettivo è abbastanza realistico per l’Ucraina”.
Sul fronte russo il ministero della Difesa di Mosca ha reso noto che le difese aeree del Paese hanno abbattuto questa mattina 70 droni ucraini, 34 dei quali sul territorio della regione di Mosca. Altri 14 droni sono stati distrutti sulla regione di Bryansk, 14 sulle regioni di Orel e Kaluga, 6 sulla regione di Kursk e 2 sulla regione di Tula.
L’ammiraglio britannico Tony Radakin ha dichiarato alla Bbc che la Russia sta per raggiungere i 700mila soldati morti o feriti e ottobre è stato il peggiore mese in termini di perdite dall’inizio della guerra in Ucraina. “La Russia sta per subire 700.000 morti e feriti. È l’enorme dolore e sofferenza che la nazione deve sopportare a causa dell’ambizione di Putin”, ha aggiunto Radakin.
© Riproduzione riservata