Ucraina: Bakhmut rasa al suolo. Non resta che aspettare gli F-16

Redazione
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L’annuncio della milizia Wagner è stato confermato dal Cremlino e, indirettamente, da Zelensky al G7 in Giappone

Bakhmut non c’è più. Restano solo macerie. Prima è stato l’esercito russo ad annunciare la presa della città ucraina, dopo che il gruppo mercenario russo Wagner ne aveva rivendicato la conquista, poi è stato lo stesso Zelensky ad ammettere la sconfitta proprio quando il suo eserciti dovrebbe lanciare la tanto attesa controffensiva di primavera. 

Teatro della più lunga battaglia dall’inizio dell’invasione di Mosca in Ucraina, il destino della città è stato per molto tempo sul filo del rasoio.  “Come risultato delle azioni offensive delle unità d’assalto Wagner, con il supporto dell’artiglieria e dell’aviazione dell’unita’ ‘Sud’, la liberazione della città di Artemovsk è stata completata”, ha dichiarato il ministero della Difesa russo, utilizzando il nome di Bakhmut dell’era sovietica.

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Zelensky: “Per ora Bakhmut esiste solo nei nostri cuori”

A Bakhmut non c’è più niente, hanno distrutto tutti gli edifici. Per ora Bakhmut esiste solo nei nostri cuori”. ha detto il presidente ucraino a Hiroshima rispondendo alle domande dei giornalisti che chiedevano se le forze ucraine stessero ancora resistendo o a Bakhmut o se la Russia avesse preso la città.

Lo stesso presidente russo Vladimir Putin si è congratulato con i membri del gruppo Wagner e con i militari delle forze armate russe: “Tutti coloro che si sono distinti saranno” insigniti di una onoreficenza statale si legge in una nota del Cremlino.

Gli sviluppi sul campo sono stati al centro di un colloquio che Zelensky ha avuto con Joe Biden a margine del G7 in Giappone al termine del quale il presidente americano ha annunciato un nuovo pacchetto di aiuti militari all’Ucraina senza però specificarne l’ammontare ma che include armi che gli Stati Uniti hanno già inviato in Ucraina, come artiglieria e veicoli blindati.

Quando arrivano e cosa sono gli F-16

Al G7  Biden ha detto ai sui omologhi che gli Stati Uniti sosterranno uno sforzo congiunto per addestrare i piloti ucraini sui caccia F16, ma precisando che “non è il momento” dell’utilizzo di questi aerei nel conflitto. L’F-16 è il più grande progetto occidentale di aereo da combattimento, con gli oltre 4.500 esemplari realizzati dall’inizio della sua produzione nel 1976. Anche se non è più acquistato dall’Aeronautica statunitense, sue versioni più recenti sono ancora prodotte per il mercato estero a un costo che va dai 16 ai 30 milioni di dollari. È un aereo tattico multiruolo supersonico a singolo propulsore, progettato per essere un velivolo relativamente economico da impiegare per molti tipi di missione e mantenere la prontezza di intervento. È più piccolo e leggero dei suoi predecessori, ma impiega soluzioni aerodinamiche e sistemi avionici avanzati, tra cui il primo impiego di un sistema Fly-by-wire, per aumentare le prestazioni nelle manovre. Molto agile, l’F-16 può raggiungere manovre a 9 g e una velocità massima superiore a Mach 2. È equipaggiato con un cannone da 20 mm M61 Vulcan e può caricare fino a sei missili aria-aria AIM-9 Sidewinder, AIM-7 Sparrow e AIM-120 AMRAAM.

“Sono grato per la decisione di addestrare i nostri piloti su moderni aerei da combattimento” ha commentato Zelensky nel suo intervento alla sessione conclusiva del G7. “Lo scudo aereo può essere completo solo quando i sistemi di difesa aerea a terra sono integrati da moderni velivoli in aria. Ora siamo sulla strada per eliminare il gap di capacità, ha evidenziato. Quando i nostri piloti conosceranno l’F16 e quando questi velivoli appariranno nei nostri cieli, avrà importanza non solo per l’Ucraina. Questo sarà un momento storico per l’intera architettura della sicurezza in Europa e nel mondo”. 

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