Dopo le elezioni del 23 luglio, che hanno portato ad una situazione di stallo in Spagna, il re ha deciso di affidare l’incarico per il nuovo governo a Feijoo, leader del PP, partito che aveva ottenuto il maggior numero di voti. Sui 176 seggi, soglia della maggioranza assoluta, però, il presidente del Partito Popolare non può contare e l’ipotesi di un ritorno alle urne si fa sempre più vicina.
Spagna, il re affida l’incarico a Feijoo: Sanchez attende
172 sono i seggi su cui può contare Feijoo, appoggiato anche da Vox. Ne mancano 4 quindi per ottenere la fiducia. Una situazione che il leader del PP cercherà di risolvere, visto che ha ottenuto l’incarico da parte di Felipe VI di formare il nuovo governo, ma che si preannuncia complicata.
Al termine delle consultazioni del 22 agosto al palazzo della Zarzuela, infatti, il re di Spagna ha deciso di affidare il compito al partito che ha ottenuto più voti alle elezioni, nonostante anche Sanchez lo avesse chiesto. Il presidente uscente, infatti, aveva maggiori possibilità di raggiungere quota 176, considerando che se fosse riuscito a ottenere l’appoggio di Junts ed Esquerra Republicana, che non si sono presentati tra l’altro alle consultazioni, avrebbe ottenuto 178 seggi.
Spagna, verso nuove elezioni
A questo punto, se Feijoo non dovesse riuscire ad ottenere la maggioranza assoluta, l’ipotesi più probabile, gli spagnoli sarebbero chiamati nuovamente alle urne. In particolare, dopo la prima votazione di investitura, sono due i mesi entro i quali serve formare il governo. In caso di fallimento, a quel punto, verrebbero sciolte le Corti e 47 giorni dopo ci sarebbero nuove elezioni.
