Germania al voto, chi sono i candidati e gli scenari: tutto quello che c’è da sapere

I cristiano democratici di Merz, insieme alla gamba bavarese del Csu, sembrano imbattibili, con un consenso che ha toccato i picchi del 30%. Seguono nei sondaggi l'Afd di Weidel, che si attesta sopra al 20%, l'Spd di Scholz al 16% e, a una certa distanza, i Verdi con il 13% e la Linke che riesce a toccare il 7%

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La Germania torna alle urne. Dopo il crollo della coalizione di governo, guidata dal socialdemocratico Olaf Scholz, a causa dell’uscita dei liberali di Fdp dall’esecutivo, la quarta potenza industriale d’Europa deve ritrovare la sua linea guida. I due anni di recessione, che sembrano promettere un terzo anno in cui l’industria e di conseguenza l’economia tedesca arrancheranno, terrorizzano la popolazione, che ora sembra pronta ad un’inversione di marcia che riporti il Paese ai vecchi fasti.

I volti delle prossime elezioni, che si svolgeranno domani in tutto il Paese, sono sostanzialmente quattro: il leader dei cristiano democratici della Cdu, Friedrich Merz, il volto dell’ultradestra di Afd, Alice Weidel, il cancelliere uscente e leader dei socialdemocratici di Spd, Olaf Scholz, e il ticket della sinistra di Linke, formato da Heidi Reichinnek e Jan van Aken.

Germania, il cancelliere Olaf Scholz
Germania, il cancelliere Olaf Scholz

Non mancano, poi, ulteriori candidati, come Robert Habeck, Christian  Lindner e il ticket formato da Heidi Reichinnek e Jan van Aken, ma nessuno di questi sembrerebbe avere le carte in regola per raggiungere le percentuali necessarie a divenire cancelliere. Lo scenario sembra infatti abbastanza delineato, a meno che i sondaggi finora raccolti non si rivelino inverosimili.

I sondaggi pre-elezioni

I cristiano democratici di Merz, insieme alla gamba bavarese del Csu, sembrano imbattibili, con un consenso che ha toccato i picchi del 30%. Seguono l’Afd di Weidel, che si attesta sopra al 20%, l’Spd di Scholz al 16% e, a una certa distanza, i Verdi con il 13% e la Linke che riesce a toccare il 7%, superando la soglia di sbarramento del Bundestag che si attesta al 5%.

Se la vittoria sembra assicurata, ciò che turba la politica tedesca riguarda i possibili accordi e le alleanze per formare il governo. Merz, nonostante abbia assecondato l’Afd lo scorso gennaio affinché venisse adottata una risoluzione non vincolante sul diritto di asilo, non sarebbe intenzionato a governare con Afd.

Germania, i possibili accordi per la formazione del governo

Le possibilità che al momento si presentano in Germani sono differenti. Prendendo in considerazione la vittoria di Merz, si stagliano all’orizzonte almeno quattro scenari differenti. Il leader dei cristiano democratici esclude del tutto l’alleanza con il secondo partito per consensi, viste le posizioni estremiste da esso adottate e l’inquietante vicinanza tra Weidel ed Elon Musk. Stesso discorso, ma per motivi inversi, quello con la sinistra di Linke, ritenuta troppo radicale per il conservatorismo di Merz.

Il leader della Cdu, poi, spera che le coalizioni di Bsw, ovvero i filorussi di Sahra Wagenknecht, e di Fdp, non raggiungano il 5% restando quindi fuori dalla soglia di sbarramento. La loro esclusione sarebbe un vantaggio per Merz, in quanto il meccanismo elettorale tedesco prevede che la quota proporzionale conquistata dalle sigle che non riescono a  superare lo sbarramento venga suddivisa tra i partiti che andranno al governo. In questo la Cdu e i partiti alleati potranno avere più seggi.

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Il candidato della Cdu, Friedrich Merz

Il primo degli scenari possibili riguarda la formazione di una “Grosse Koalition“, come quelle guidate da Angela Merkel, ovvero formate dai cristiano democratici e dai socialdemocratici. Voci di corridoio dicono che Merz e Scholz possano essersi già accordati sulla divisione dei ministeri. L’alleanza potrebbe avere qualche difficoltà sul piano economico, visto che Merz punta sull’austerità per risanare i conti della Germania, mentre Scholz nel suo governo ha aumentato le spese per il welfare e continua a chiedere più fondi per la spesa sociale.

Nel caso in cui il governo Cdu-Spd non andasse in porto, Merz potrebbe valutare un’alleanza con i Verdi del vicecancelliere Robert Habeck. In questo caso si tratterebbe di un’alleanza mai vista prima, che potrebbe creare qualche frattura sul tema dell’immigrazione e su quello della transizione ecologica. Merz, infatti, vorrebbe un allentamento delle politiche ‘green’ per  venire incontro alle richieste degli industriali.

La terza possibilità vede l’unione della Cdu con i Verdi e i socialdemocratici di Scholz. Si tratterebbe dell’ultima spiaggia per Merz, visto che lo costringerebbe a trattare con due partiti che sono entrati più volte in contrasto negli ultimi anni. Nel caso in cui le urne mostrassero percentuali significative nei confronti dei due partiti, però, il cristiano democratico potrebbe trovarsi davanti ad una scelta obbligata.

L’ultimo scenario mette in ballo la possibilità che Merz si allei con i socialdemocratici e i liberali di Fdp. Quest’ultimo è infatti il partito che più si avvicina alle ideologie della Cdu, ma Merz spera che proprio questo allineamento spinga i cittadini a riversare i consensi sul suo partito. Inoltre, proprio l’Fdp ha provocato il crollo del governo di Scholz, per cui si ipotizza che il socialdemocratico non sia bendisposto verso l’ex alleato.

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