Israele, colpite strutture militari di Hezbollah

Secondo alcune fonti sono stati colpiti almeno 5 villaggi

Redazione
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L’esercito israeliano ha colpito “strutture e infrastrutture militari degli Hezbollah” in cinque villaggi del sud del Libano. Lo ha fatto sapere il portavoce militare spiegndo che i villaggi sono di Al Khiam, Ayta ash Shab, Hula, Markaba e Kafr Kila.

I tre ostaggi sono stati uccisi durante l’attentato

Le circostanze del rapimento e dell’omicidio risalgono al 7 ottobre, secondo fonti di intelligence ritenute affidabili. Inizialmente, si credeva che i tre ostaggi fossero ancora in vita, ma le recenti operazioni dell’IDF hanno rivelato la loro sfortunata fine. I loro corpi sono stati ritrovati nella zona di Mefalsim, a nord della Striscia, vicino al confine.

La tragica storia di Hernàndez Radoux assume una dimensione ancora più drammatica considerando il suo legame con Shani Louk, uno dei quattro ostaggi ritrovati la settimana scorsa. Entrambi erano presenti al festival musicale Nova quando è avvenuto l’attacco. Dopo una fuga disperata nella zona di Mefalsim, hanno incontrato un destino infausto per mano dei terroristi. 

L’IDF ha sottolineato che il recupero dei corpi è stato possibile grazie a un’operazione congiunta con lo Shin Bet, condotta sulla base di precise informazioni ottenute nei giorni scorsi. Una volta identificati i corpi presso l’Istituto forense di Abu Kabir, le famiglie sono state informate del triste epilogo dei loro cari.

Gaza vs Israele: una carneficina senza fine

Questo tragico evento evidenzia ancora una volta la complessità del conflitto a Gaza e le tensioni persistenti tra Israele e Hamas, che continuano a minare la stabilità della regione. Nonostante gli sforzi per promuovere la pace, la violenza persiste, rappresentando una sfida costante per gli sforzi diplomatici e umanitari volti a risolvere i conflitti nella regione.

L’opinione pubblica internazionale sembra essere spaccata a metà tra chi sostiene Israele e chi invece protesta in favore della causa palestinese. L’altissimo numero di vittime civili a Gaza ha scosso la coscienza del mondo intero, ma non può certamente diventare un pretesto per non condannare le azioni compiute da Hamas il 7 ottobre scorso.

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