Gaza, raid su campo profughi di Rafah: 40 morti tra cui donne e bambini

È salito ad almeno 40 morti il bilancio dei bombardamenti israeliani su un campo di sfollati dell'Unrwa nella zona nord-occidentale di Rafah, estremo sud di Gaza. La notizia è stata denunciata da Hamas, che ha condannato l'evento definendolo "un orribile massacro"

Redazione
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Secondo le autorità locali, la maggior parte delle vittime del campo Unrwa di Rafah sarebbe composta da donne e bambini. L’Autorità Nazionale Palestinese in Cisgiordania ha accusato le truppe israeliane di “prendere di mira deliberatamente” le tende degli sfollati, mentre l’Egitto ha parlato di “attacco deliberato” ed esortato Israele a fermare le operazioni militari a Rafah.

Il Qatar ha espresso la preoccupazione che gli attacchi possano complicare gli sforzi di mediazione in corso e ostacolare il raggiungimento di un cessate il fuoco immediato e permanente. L’Emirato, insieme a Egitto e Stati Uniti, sta cercando di rilanciare i colloqui di pace, chiedendo alla comunità internazionale di agire con urgenza per impedire a Israele di “attuare i suoi piani di sfollamento forzato dei palestinesi“.

Le dichiarazioni di Israele sull’attacco a Rafah

Israele ha dichiarato che l’obiettivo del raid erano Yassin Rabia, responsabile delle attività di Hamas in Cisgiordania, e il comandante Khaled Nagar, entrambi uccisi nell’operazione. Il generale Yifat Tomer Yerushalmi, capo procuratore militare israeliano, ha definito “molto grave” l’attacco notturno su Rafah e ha assicurato che un’inchiesta è attualmente in corso. L’Idf ha ammesso il proprio rammarico per i danni subiti dai non combattenti.

Le tensioni tra i due popoli in guerra continuano ad aumentare. Ieri, per la prima volta da gennaio, razzi lanciati da Rafah hanno colpito la regione centrale di Israele, inclusa Tel Aviv. Le brigate Ezzedin al-Qassam hanno rivendicato l’attacco come una risposta ai “massacri sionisti contro i civili“. Secondo il portavoce delle forze armate israeliane, Daniel Hagari, i razzi sono stati lanciati da due moschee a Rafah.

Benjamin Netanyahu, primo Ministro Israele
Benjamin Netanyahu, primo Ministro Israele

Le reazioni internazionali

La Corte Internazionale di Giustizia ha ordinato a Israele di interrompere immediatamente l’operazione a Rafah e di permettere l’ingresso di aiuti umanitari. Tuttavia, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha ribadito l’intenzione di proseguire l’offensiva, respingendo le richieste del capo di Hamas a Gaza, Yahya Sinwar. Inoltre, lo staff di Benjamin Netanyahu ha smentito le notizie riguardanti un negoziato per la liberazione degli ostaggi in cambio di una tregua, affermando che tali indiscrezioni rafforzano la posizione di Hamas e danneggiano le famiglie degli ostaggi.

Josep Borrell, Alto Rappresentante dell’Ue per la Politica estera, ha annunciato l’intenzione di rilanciare la missione Eubam Rafah per il controllo civile dei confini, sottolineando l’importanza di rispettare le decisioni della Corte Penale Internazionale e la necessità di un’azione coordinata per garantire giustizia.

Nel frattempo, i ministri degli Esteri di Spagna, Irlanda e Norvegia hanno annunciato il riconoscimento ufficiale dello Stato di Palestina, un gesto che sperano possa avvicinare la regione alla pace. La decisione è stata accolta con controversie, tra cui un video pubblicato dal ministro degli Esteri israeliano in cui viene mostrata una presunta amicizia tra Hamas e Spagna. Video che è stato definito “scandaloso ed esecrabile” dal ministro spagnolo Manuel Albares.

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