Donald Trump non è ancora salito al potere negli Stati Uniti, eppure le sue decisioni e le sue nomine già fanno discutere le opinioni pubbliche mondiali. I prossimi quattro anni saranno movimentatissimi e l’eclettico presidente Usa promette di intrattenere e anche di preoccupare. L’ultima notizia shock riguarda il Dipartimento di Giustizia americano che sarà affidato, secondo quanto dichiarato dal leader repubblicano, alla controversa figura del deputato della Florida Matt Gaetz.
“Si tratta di un legale talentuoso e tenace, metterà fine all’uso della giustizia come arma e proteggerà i nostri confini” ha dichiarato il presidente-eletto sui suoi social, soddisfatto di aver aggiunto al suo team il nome di un fedelissimo che per i prossimi quattro anni non dovrebbe causargli problemi. Trump ha infatti imparato la lezione e compreso che per lavorare al meglio, in sostanza con piene libertà, deve circondarsi di figure che siano intenzionate a sostenerlo e a non procurargli più pensieri di quanti già producono le opposizioni.
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Gaetz, da sempre sostenitore di Trump, fervente anti-abortista e repubblicano fino all’osso, è sembrata quindi la figura più giusta da porre a capo di un Dipartimento che a Trump ha sempre provocato vari pensieri. Il problema, ora, riguarda più da vicino gli esponenti del Partito repubblicano che non avrebbero accolto positivamente la nomina del deputato della Florida. Secondo quanto riferito da Axios, i repubblicani sarebbero “disgustati” dalla scelta del loro leader e il motivo riguarderebbe un processo nei confronti di Gaetz, avviato proprio dal partito di Trump.
Usa, il processo contro Gaetz
“Non puoi andare a letto con una minorenne e pensare di cavartela“, con queste parole l’ex speaker della Camera, Kevin McCarthy, ha duramente attaccato Matt Gaetz, il quale sarebbe finito al centro di una indagine per prestazioni sessuali a pagamento, anche con minorenni, che però si è risolta in un nulla di fatto. Il deputato della Florida ha sempre respinto le accuse, ma il partito repubblicano ha sin da subito voluto prendere le distanze, chiedendo addirittura che il legale abbandonasse il Congresso.
“Saranno sollevate molte domande sulla sua nomina” ha infatti dichiarato la senatrice del Maine Susan Collins, dicendosi “scioccata” dalla decisione di Trump. Il coro dei repubblicani sembrerebbe unanime, come dimostrano le dichiarazioni degli esponenti del Grand Old Party. Un anonimo ha ricordato la volontà del partito di “mandarlo via dalla Camera“, mentre il senatrore Thom Tillis ha sottolineato “gli attriti tra i membri del Senato e Gaetz“. Molto più sarcastico l’ex speaker McCarthy, che ha invece commentato che “Gaetz ha più possibilità di cenare con la Regina Elisabetta che di essere confermato al Senato“.
La nomina di Trump, infatti, potrebbe non essere una certa vittoria per il deputato della Florida. Questo, infatti, necessita del voto di almeno 50 senatori per essere confermato, per cui può permettersi al massimo di perdere i voti di tre repubblicani alla Camera Alta. Visti i commenti che hanno seguito la sua nomina, però, c’è qualcuno che nutre dubbi sull’elezione. Nel caso in cui, però, Gaetz riuscisse ad ottenere la leadership del Dipartimento della Giustizia, tutte le accuse nei confronti decadrebbero, compresa l’inchiesta della Commissione Etica della Camera.
Quest’ultima ha infatti dichiarato che Gatez “potrebbe avere avuto una cattiva condotta sessuale con un illecito uso di stupefacenti, accettato regali impropri e dispensato speciali privilegi a favore di individui con i quali intratteneva una relazione personale, e cercato di ostacolare le indagini del governo“, ma queste accuse tra qualche mese potrebbero non essere più un problema del deputato della Florida.
Usa, i vantaggi di Trump dalla nomina di Gaetz
“La scure della Giustizia sta arrivando“, ha tweettato Elon Musk, commentando la nomina di Matta Gaetz e riassumendo in poche parole l’obiettivo principale di Donald Trump. L’elezione di un fedelissimo in uno dei Dipartimento che più lo ha “perseguitato” potrebbe garantirgli la possibilità di ottenere finalmente vendetta. Dopo quattro anni passati a rispondere alle accuse del procuratore Jack Smith, appositamente assunto da Biden per indagare sul tycoon, e dopo aver trovato diversi ostacoli a collaborare con i suoi ministri della Giustizia, Jeff Sessions e Bill Barr, Trump potrebbe finalmente trovare la pace.
Uno dei fini di Trump, infatti, è quello di cambiare radicalmente il Dipartimento della Giustizia e con un fedelissimo al suo fianco, questo obiettivo potrebbe essere raggiungibile con una certa facilità.
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