Francia, il gollista Barnier è il nuovo premier: il Fronte popolare annuncia la sfiducia

A due mesi dalle elezioni, il clima in Francia continua ad essere piuttosto bollente. Macron non ha eletto un premier proveniente dalle fila del Nuovo Fronte Popolare, partito che ha ottenuto più voti alle elezioni, preferendo un nome che non creasse disaccordi con gli altri partiti

Redazione
5 Min di lettura

Emmanuel Macron è giunto finalmente ad un verdetto. Dopo 60 giorni dal voto e 51 giorni dalle dimissioni del premier Gabriel Attal, la Francia ha nuovamente un primo ministro. Michel Barnier è il nome deciso dal presidente affinché si formi un nuovo governo che sia “unito e al servizio del Paese“. La decisione, però, ha infastidito più di qualche personalità, perché Barnier non proviene dalle fila del Nuovo fronte popolare, partito arrivato primo alle elezioni, ma è un rappresentante del Partito repubblicano.

Sembrerebbe che Macron abbia preferito scegliere un candidato proveniente dalla destra e che non avrebbe trovato difficoltà con il Rassemblement National di Marine Le Pen, che continuava a creare problemi con i candidati proposti dal presidente. Barnier, ex ministro ed ex commissario europeo, è sembrato la scelta più adatta proprio perché avrebbe più volte preso decisioni allineate con il partito di Le Pen, in particolare sull’immigrazione.

Emmanuel Macron
Emmanuel Macron, presidente francese

Il Fronte popolare è ovviamente insorto a seguito della notizia, protestando a gran voce contro la mancata elezione di Lucie Castets, candidata unitaria della gauche, e chiedendo al popolo di rivendicare il loro voto. Il 7 settembre, quindi, è prevista una mobilitazione nazionale per manifestare contro la decisione di Emmanuel Macron che, come ha dichiarato la segretaria generale della CGT – principale sindacato francese -, “è la prova del suo disprezzo per il voto degli elettori francesi“.

Nuovo fronte popolare pronto a chiedere la sfiducia

Alle 18 di ieri, il più giovane primo ministro della Francia, Gabriel Attal, e il più anziano, Michel Barnier, sono saliti insieme sul palco allestito davanti all’hotel Matignon, per partecipare alla cerimonia del passaggio di carica. L’ex primo ministro non è apparso per nulla soddisfatto e durante il suo discorso si è detto rammaricato di “aver potuto rimanere in carica solo 8 mesi” e di essere stato costretto a lasciare diversi dossier aperti sul tavolo del nuovo primo ministro.

Gabriel Attal
Gabriel Attal, ex premier francese

A Bernier, quindi, ora spetta un lavoro complesso che potrebbe essere ostacolato sia da quella parte della popolazione che non ritiene legittima la sua elezione sia dal Nuovo fronte popolare. Quest’ultimo, infatti, ha dichiarato di voler chiedere la sfiducia del governo guidato dal nuovo premier, perché sarebbe formato da “un primo ministro dipendente dal sostegno del Rassemblement National, esponente di un partito che ha ottenuto il 5,41% alle elezioni” e “che non si è impegnato contro l’estrema destra tra i due turni delle elezioni“.

La situazione in Francia si fa sempre più bollente e mentre il Nuovo fronte popolare attende il suo turno per salire al potere, il Rassemblement National inizia a nutrire un certo interesse nel nuovo governo in formazione, che sembrerebbe rispecchiare in parte anche i loro obiettivi.

La posizione del Rassemblement National

Il nome di Michel Barnier sarebbe giunto a seguito di un lungo periodo di indecisione, in cui la Francia è rimasta con il fiato sospeso prima di comprendere quale sarebbe stata la via intrapresa da Macron. Sono stati numerosi i nomi che hanno attraversato la scrivania del presidente, da Lucie Castets e Bernard Cazeneuve della gauche, Xavier Bertrand e David Lisnard per la destra e Thierry Beaudet come tecnico, eppure nessuno di essi è sembrato adatto, anche a causa dei veti posti dal Rassemblement National.

Marine Le Pen
Marine Le Pen, leader del Rassemblement National

La quadra, dunque, è stata raggiunta solo grazie a Michel Barnier, che andrebbe a formare un governo di centrodestra che non infastidirà il partito di Marine Le Pen. “Saremo attenti al progetto di cui sarà portatore e attenti a far sì che le aspirazioni dei nostri elettori, che rappresentano un terzo del popolo francese, siano ascoltate e rispettate” ha dichiarato la leader del partito, sostenuta anche dal suo delfino Jordan Bardella, che ha sostenuto che il partito attenderà il discorso di politica generale del premier” per comprendere in che modo questo si comporterà anche in vista dei principali problemi del Paese, come “il potere d’acquisto, la sicurezza e l’immigrazione“.

© Riproduzione riservata

TAGGED:
Condividi questo Articolo