Il presidente turco Erdogan, in un discorso a Istanbul, ha dichiarato che sosterrà i leader di Hamas, affermando che la Turchia non etichetterà il gruppo militante palestinese come organizzazione terroristica. Erdogan ha poi sottolineato il dialogo aperto tra l’organizzazione e la Turchia, e il forte sostegno ai leader di Hamas.
Erdogan: “Hamas non è terrosistica”
Recep Tayyip Erdogan, è sempre stato tra i critici più feroci di Israele: in precedenza aveva definito tale Paese uno “Stato terrorista” e lo aveva accusato di aver condotto un “genocidio” a Gaza. Oggi il Presidente turco rincara le accuse e paragona il primo ministro Benjamin Netanyahu ai peggiori dittatori storici del nostro tempo: Adolf Hitler, Joseph Stalin e Benito Mussolini. La posizione di Erdogan si inserisce in un contesto di aspre critiche nei confronti di Israele, che si sono intensificate in seguito allo scoppio del conflitto a Gaza.
Il presidente turco ha infatti affermato che Ankara “appoggia fermamente” Hamas. “Nessuno può farci qualificare Hamas come organizzazione terroristica“, ha detto nel discorso tenuto a Istanbul. “La Turchia è un Paese che parla apertamente con i leader di Hamas e li sostiene fermamente”. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu aveva già risposto a tali accuse: “Erdogan, che commette un genocidio contro i curdi, che detiene il record mondiale per aver imprigionato giornalisti che si oppongono al suo governo, è l’ultima persona che può predicarci la moralità“.
Erdogan, cosa si cela dietro al supporto di Hamas
Tuttavia il supporto indiscriminato di Ergodan ad Hamas potrebbe celare degli interessi non del tutto spassionati: le recenti azioni suggeriscono che il presidente turco stia cercando di aumentare la sua influenza nel mondo arabo e musulmano rispetto a qualsiasi potenziale programma di riavvicinamento con Israele. Inoltre il suo pieno appoggio a Hamas completa e corrobora la sua immagine di politico populista.
Infine tale manovra di polarizzazione è in linea con quanto sempre sostenuto da Erdogan: il leader turco si è sempre opposto alle politiche dei suoi alleati occidentali della NATO su questioni internazionali e si è allineato su un’atteggiamento in aperto contrasto con gli obiettivi strategici pensati dall’Occidente, dagli Stati Uniti e dall’Unione Europea.
