Caso Epstein, pubblicata la lista dei contatti e dei passeggeri del “Lolita Express”: cosa c’entra Donald Trump

Il presidente Usa, la sua ex moglie e sua figlia Tiffany avrebbero volato a bordo del jet privato di Epstein, ma non in direzione delle Isole Vergini, in cui il magnate possiede un atollo dove si sarebbero verificate alcune violenze nei confronti di giovani donne, ma per viaggi interni agli Usa. Il mistero del caso Epstein rimane, mentre le liste pubblicate oggi non rivelano nuovi segreti

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Cinque anni dopo la morte di Jeffrey Epstein, suicidatosi in carcere a seguito dell’arresto per l’accusa di traffico sessuale, il governo americano ha deciso di pubblicare una parte dei nomi presenti nella lista dei contatti dell’esperto della finanza e una parte dei nominativi dei passeggeri del cosiddetto “Lolita Express“, ovvero il jet privato di proprietà di Epstein, utilizzato per raggiungere l’isola privata nelle Isole Vergini in cui si sarebbero consumate violenze nei confronti di donne anche minorenni.

Un’attesa lunga cinque anni, visto l’interesse dell’opinione pubblica nel comprendere quanto potesse essere vasto il coinvolgimento di personaggi di spicco della politica e dello showbusiness internazionale nel caso-scandalo che ha coinvolto Epstein, che però non ha portato ad alcuna sorpresa. Le liste pubblicate dal Dipartimento della Giustizia americano, guidato da Pam Bondi, riguardano solamente i nomi presenti nella rubrica dell’indagato e non collegano direttamente i personaggi agli atti illegali presumibilmente compiuti.

Nelle 200 pagine pubblicate oggi, quindi, non emergono rivelazioni importanti. Tra i nomi figurano quelli del frontman dei Rolling Stones Mick Jagger, del Re del pop, Michael Jackson, degli attori Alec Baldwin e Ralph Fiennes e anche quello del presidente Usa, Donald Trump, della sua ex moglie Marla Maples e della loro figlia Tiffany. Questi ultimi però sarebbero iscritti nel registro del jet privato di Epstein, ma per viaggi all’interno del territorio Usa e quindi non diretti alle Isole Vergini.

La pubblicazione delle liste Epstein

La scelta del Dipartimento di Giustizia Usa di pubblicare le liste dei contatti di Epstein ha generato una serie di perplessità. Innanzitutto, la presentazione dell’elenco come un tentativo di sgominare i clienti del miliardario si è rivelata non veritiera, in quanto i nomi sono presenti solo nella rubrica del sospetto e nei registri di volo, ma non possono essere una prova del collegamento dei personaggi e gli atti illeciti presumibilmente verificatesi.

Inoltre, il governo avrebbe deciso di consegnare queste liste prima a circa 15 influencer repubblicani e poi di pubblicarle sul sito del Dipartimento. Una scelta che non è stata approfondita, ma accompagnata solo dalle parole di Pam Bondi sui presunti comportamenti di Epstein. “Stiamo tutti aspettando cose succose. E non è quello che c’è in questa cartella. Non è quello che c’è in questa cartella“, ha quindi dichiarato la podcaster Liz Wheeler ai suoi follower, dicendosi frustrata dal continuo silenzio sulla faccenda.

Pam Bondi ha invece chiarito che il ritardo sulla pubblicazioni delle liste è dovuto alla necessità di tutelare le vittime in esse presenti. Negli stessi elenchi sono infatti presenti più di 250 nomi di donne che sarebbero le presunte vittime delle violenze che si sarebbero verificate in varie parti del mondo, compresa la famigerata isola di proprietà di Epstein.

Chi era Jeffrey Epstein

Jeffrey Epstein è uno dei personaggi più controversi e misteriosi della storia americana. Nato nel 1953 a Brooklyn in una famiglia della classe media, dopo gli studi alla New York University inizia una scalata sociale piuttosto veloce, di cui al momento non sono ancora conosciuti i motivi. Nel 1981 fonda una società di consulenza finanziaria, dopo aver dato inizio alla sua carriera come bancario, e negli anni ’80 lavora nel mondo finanziario occupandosi di intermediazioni e contratti.

Negli anni ’90, il suo nome inizia ad essere conosciuto negli ambienti americani, mentre continua ad accrescersi il suo patrimonio, che in pochi anni diventa miliardario. Iniziano così anche le sue relazioni con gli alti ranghi della politica: Epstein è un contatto dell’ex presidente Usa Bill Clinton e conosce anche il figlio della Regina Elisabetta d’Inghilterra, Andrea, il quale è finito negli scorsi anni al centro di uno scandalo per presunte violenze ai danni di ragazze minorenni.

Nel 2005 iniziano i guai giudiziari per Jeffrey Epstein, a seguito dell’apertura di una indagine da parte della polizia di Palm Beach riguardante una denuncia sporta da un genitore per presunte violenze ai danni della figlia all’epoca minorenne. Nel 2006 Epstein viene incriminato con capi d’accusa riguardanti atti sessuali con minori e nel 2008 l’uomo della finanza Usa patteggia con il pubblico ministero della Florida e viene condannato a 18 mesi di carcere.

Da quel momento, numerose giovani ragazze raccontano di essere finite nel mirino di Epstein. Alcune accusano anche la misteriosa Ghislaine Maxwell, fidanzata del miliardario, di averle adescate e portate dal suo compagno. Nel 2019, quindi, una maxi inchiesta portata avanti dall’Fbi si conclude con l’arresto di Epstein, con l’accusa di traffico internazionale di minorenni. Solo un mese dopo, il sospettato si suicida nella sua cella, impiccandosi.

L’accusa, mai confermata, è che Epstein gestisse una rete di prostituzione, concernente anche ragazze minorenni, i cui clienti fossero uomini e donne della politica e del mondo dello spettacolo mondiale. In questo senso, quindi, risultano interessanti le cosiddette “liste Epstein, che però fino ad oggi non hanno in alcun modo confermato le ipotesi riguardanti l’uomo della finanza.

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