Elon Musk stavolta l’ha fatta grossa. L’ultima idea dell’imprenditore multimiliardario è quella di imporre un abbonamento annuale per i nuovi utenti di X, il nuovo nome della piattaforma Twitter, che permetterà loro di pubblicare e condividere post.
Una decisione che era trapelata già a settembre quando il giornalista statunitense Dave Lee ha riportato di aver origliato una conversazione di Musk, in cui parlava di questa possibilità. Con chi stava parlando il proprietario di Tesla? Con Benjamin Netanyahu, primo ministro israeliano, che era in visita in California. Il giornalista della testata Bloomberg ha riportato di aver sentito Musk pronunciare le parole “un piccolo pagamento mensile”. Un’insinuazione che in quel momento poteva voler dire tutto o niente, ma che oggi assume tutto un altro significato.
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Musk, l’abbonamento per sconfiggere i bot
La decisione deriva, a quanto pare, dalla necessità di limitare la diffusione di Fake news sulla piattaforma. Musk ha pubblicato proprio oggi un post sul suo profilo ufficiale di X che spiega in poche parole la situazione: “È tutto vero, leggi senza pagare, ma paghi un dollaro all’anno per scrivere. È l’unico modo per sconfiggere i bot, senza penalizzare gli utenti reali. Questo non fermerà i bot completamente, ma renderà la piattaforma mille volta più difficile da manipolare”.
Musk, cosa sono i tanto temuti “bot”
Oggi il nemico maggiore di chi deve moderare i post sui social network, così come di chi li usa per informarsi, sono i bot. I bot sono account falsi gestiti da programmi automatizzati che sono in grado di svolgere in autonomia alcune azioni, tra cui condividere post sui social. Sono complessi da individuare perché sanno come fingersi umani e per di più hanno il compito di condividere più informazioni possibili, spesso false, su argomenti di tendenza.
Da qui le centinaia di Fake News riguardanti il conflitto ucraino, ed oggi il problema del sovraccarico di condivisioni sulla guerra israelo-palestinese.
Una situazione che fino ad ora non sembrava avere soluzioni, se non quella di limitare la possibilità di pubblicare informazioni su determinati argomenti. Una censura bella e buona. Oggi però Musk sembra aver trovato una soluzione: il pagamento di un abbonamento per poter pubblicare che limiterà l’accesso di questi bot, nella speranza che sia una soluzione definitiva.
Musk, l’abbonamento in Nuova Zelanda e nelle Filippine
Oggi parte la sperimentazione dell’abbonamento di X solo in Nuova Zelanda e nelle Filippine, territori in cui sarà più semplice monitorare la situazione. Non è però scontata la possibilità di espandere l’abbonamento al resto del globo, che porterà in questo modo anche introiti maggiori all’azienda.
La modalità dell’abbonamento per i nuovi iscritti, però, non protegge dai bot che sono già in circolazione sulla piattaforma e allo stesso tempo tutela gli utenti che già da anni utilizzano il social. Una piattaforma che negli ultimi mesi ha subito ingenti cambiamenti, a partire dal cambio del nome che da Twitter è diventato X. Una decisione di Musk che ha deluso gli utenti più longevi. Il nuovo proprietario, però, non sembra intenzionato a fermarsi nonostante le migliaia di utenti persi proprio a causa delle sue scelte. Quest’ultimo cambiamento, invece che rendere la piattaforma più sicura, potrebbe causare la diminuzione ulteriore dei nuovi iscritti. Solo il tempo potrà mostrarci se Elon ha preso la decisione giusta.
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