Una nuova bufera ha colpito Elon Musk, il noto imprenditore e Ceo di Space X e Tesla che, secondo un’inchiesta del Wall Street Journal, farebbe uso abituale di stupefacenti, incluse ketamina, cocaina, LSD e funghi allucinogeni. Il nuovo proprietario di X non riesce proprio ad allontanarsi dai riflettori, con continue novità e curiosità che riguardano la sua persona e le sue aziende.
Continuano le voci che vedrebbero le proprietà del multimiliardario in una situazione di stallo che sembrerebbe portare non pochi problemi alle tasche di Musk, nonché alla sua reputazione. Eppure, l’eccentricità dell’uomo d’affari americano continua ad incuriosire e a far chiedere al pubblico se la sua personalità sia reale oppure un semplice personaggio costruito per attrarre e distrarre. L’inchiesta del WSJ, però, sembra portare con sé qualche preoccupazione, soprattutto per i membri delle commissioni delle aziende dirette dal miliardario. Preoccupazioni che riguardano in particolare la lucidità di Musk che potrebbe essere compromessa dal presunto utilizzo di droghe.
Leggi Anche
Per ora il magnate statunitense ha deciso di non replicare alle accuse, ma in passato il suo entourage ha cercato di chiarire la sua posizione sulle droghe, ricordando le prescrizioni mediche che permettono all’uomo di fare uso di ketamina, così come i presunti test a cui il Ceo è sottoposto per Space X che sembrerebbero non aver mai fatto sorgere dubbi sulla sobrietà di Elon.
Elon Musk, l’allarme dei consiglieri d’amministrazione
Nonostante le testimonianze degli avvocati e dei partner di Elon Musk, sembrerebbe che i consiglieri d’amministrazione delle sue aziende -sei in totale tra Space X, Tesla, X, The Boring Co., Neuralink e xAI- siano fortemente preoccupati per lo stato mentale di Elon, compromesso dall’uso di stupefacenti.
Le testimonianze riportate dal WSJ sono però tutte anonime, anche se descritte come persone vicine al magnate e alle sue aziende. Forse la decisione di mantenere la propria identità celata deriva dalla paura della furia dell’imprenditore oppure dalla mancanza di certezza sulle indiscrezioni, questo non è dato saperlo. Eppure, le informazioni riportate dalla testata americana hanno dato uno scossone di non poco conto alla posizione di Elon Musk.
Non aiuta la situazione la testimonianza del podcast di Joe Rogan del settembre 2018, in cui sembrerebbe che il miliardario abbia fumato marijuana. Proprio a seguito di questa notizia il Pentagono avrebbe deciso di rivedere il nulla osta di sicurezza federale legato al suo ruolo di Ceo per Space X che, ricordiamolo, è un’azienda certificata per il lancio di satelliti spia. Musk rivelò su X di aver accettato di sottoporsi a test tossicologici per i tre anni successivi, così da certificare la sua sobrietà.
La politica NoDrugs di Space X
Uscendo dalla logica puramente etica dell’abuso di stupefacenti, l’inchiesta del WSJ potrebbe comportare problemi piuttosto gravi a Space X, che da anni prospetta un nuovo allunaggio e una missione su Marte. L’azienda, infatti, vieta l’utilizzo di droghe ai suoi dipendenti e di conseguenza anche ai membri dell’amministrazione. Sembrerebbe che alcuni membri del consiglio in passato abbiano cercato di confrontarsi sul tema droghe e soprattutto sul rapporto che Musk avrebbe con esse. La questione non è stata però mai affrontata formalmente, a causa del pericolo dei verbali su cui ogni argomento dovrebbe essere registrato.
Quindi, non essendoci alcun tipo di documento legale che attesti il reale utilizzo di stupefacenti da parte di Musk, le dichiarazioni dei testimoni anonimi sembrerebbero essere le uniche prove contro l’imprenditore. “Musk è noto per partecipare a feste ed eventi al Burning Man, il festival artistico e musicale del Nevada, dove si fa largo uso di droghe, per sfogarsi, secondo quanto riferito da persone a lui vicine” ha riportato il WSJ, riferendosi al festival a cui spesso hanno partecipato personaggi del calibro di Jeff Bezos e Mark Zuckerberg.
Ora, se l’uso di droghe da parte di Musk dovesse rivelarsi vero, varie norme che regolano i contratti di Space X con il governo americano e la Nasa sarebbero state infrante. Tale infrazione comporterebbe notevoli problemi, a causa dell’immenso valore economico di queste norme: circa 14 milioni di dollari. I contratti federali, infatti, impongono alle sue aziende il divieto di uso di droghe per dipendenti e proprietari, proprio a causa degli incarichi e delle sovvenzioni federali ottenuti da queste aziende.
Insomma, stavolta Musk l’ha fatta proprio grossa ma il silenzio dell’imprenditore sembrerebbe presagire la volontà di ignorare l’inchiesta del Wall Street Journal e proseguire con le sue attività indisturbato. Ora, bisognerà solo capire se anche il governo americano abbia intenzione di non dare peso all’inchiesta o se voglia indagare più a fondo sugli hobby di Elon Musk.
© Riproduzione riservata