Elezioni Usa: la Gen Z fa il tifo per Harris, ma spunta il terzo nome

I giovanissimi italiani fanno il tifo per Kamala Harris, ma il 60% di loro è convinta che Trump avrà la meglio

Redazione
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In Italia non ci sarebbe alcun dubbio: se votassero i giovani ad avere la meglio sarebbe Kamala Harris. Infatti, secondo uno studio di UniversityBox (una community digitale), il 69,4% degli appartenenti alla Gen Z voterebbe per la candidata democratica e solamente il 30,6% per Donald Trump. Ma spunta un 65% che avrebbe votato qualcun altro.

Nonostante ciò, la maggior parte, a prescindere dalle proprie preferenze, sostiene che ad avere la meglio sarà l’ex Presidente. L’indagine è stata svolta in prossimità delle elezioni americane. Questa si voterà e a fine settimana si scoprirà se gli Usa avranno come Presidente una donna oppure se ci sarà un ritorno al passato. C’è grande attesa per queste elezioni e i giovani italiani sembrano vivere nello stesso stato di suspance, facendo i propri pronostici.

L’indagine: chi sceglierebbe Harris

Lo studio di UniversityBox, raggruppa circa 500 ragazzi, tra studenti delle scuole superiori e delle università. Questa indagine ha dimostrato che il 70% giovani italiani fa il tifo per Kamala Harris.

A tal proposito Emiliano Novelli, amministratore delegato di UniversityBox, ha commentato: “È chiaro che stiamo parlando di un indicatore di massima che delinea comunque come la ‘Generazione Z’ nel nostro Paese sia chiaramente schierata a favore di Kamala Harris, ma che allo stesso tempo, anche sulla base delle notizie che giungono dagli States, sia convinta che il nuovo presidente sarà Donald Trump”.

Il terzo nome

L’indagine evidenzia anche un’altra particolarità: secondo i giovani, Michelle Obama, potrebbe avere la meglio su Trump. Infatti il 65,2% sostiene che se si fosse candidata lei avrebbe vinto nettamente sull’ex Presidente. Non solo, sarebbe stata anche molto voluta dai ragazzi italiani.

Il pronostico nelle prossime ore avrà un riscontro e si vedrà se i giovani italiani hanno ragione o meno. Il loro pensiero, però, non si discosta molto da quello dei loro coetanei americani.

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