Cosa succederà in Italia se Donald Trump diventasse il nuovo presidente degli Usa? E se vincesse Kamala Harris, quale sarebbe lo scenario? Mentre il mondo è in tensione per le elezioni negli Usa, è importante chiedersi quali potrebbero essere le conseguenze della vittoria del repubblicano o della democratica per l’Europa e in particolare per l’Italia. Analizzando i loro programmi elettorali ciò che cattura l’attenzione è che gli scenari potrebbero essere completamente diversi, soprattutto riguardo ai dazi sui beni e agli aiuti all’Ucraina.
L’Italia se vincesse Trump
Durante la sua campagna elettorale Donald Trump ha promesso di prendere delle drastiche misure per quanto riguarda le importazioni: con lo scopo di proteggere l’industria statunitense, il tycoon vuole imporre nuove tariffe del 10-20& sulla maggior parte dei prodotti importati. E in questi sono inclusi anche i prodotti provenienti dall’Europa, quindi dall’Italia. Il repubblicano sostiene che l’Ue venda agli Usa molti più beni di quanto ne compri a sua volta. Queste misure promesse dal tycoon preoccupano molto gli imprenditori italiani, dato che gli Stati Uniti sono il secondo mercato di sbocco del Made in Italy.
Leggi Anche
Per Trump l’America viene prima di tutto, ma questo slogan lascia intendere che il repubblicano, se eletto, porterà il suo paese a isolarsi dal resto del mondo. Un altro punto fondamentale del programma trumpiano che potrebbe influenzare l’Europa, è quello riguardo alla guerra in Ucraina: Trump vuole terminare la guerra e per raggiungere questo obiettivo si spingerebbe persino a fermare gli aiuti a Kiev.
Questo costringerebbe l’Europa, secondo Goldman Sachs, a investire 80 miliardi di euro in più all’anno per compensare l’assenza americana, portando anche a un incremento delle tasse e dei finanziamenti per le forze di difesa europee. Nonostante i supporti degli Usa all’Ucraina siano attualmente una parte minoritaria, il loro ruolo rispetto agli aiuti militari è fondamentale. Quindi, nel caso venissero a mancare, per l’Ue non sarebbe facile rimediare.
Il tycoon ha inoltre “minacciato” i paesi membri della Nato che se non raggiungeranno la spesa del 2% del loro Pil nella difesa, gli Usa non li proteggeranno nel caso la Russia li attaccasse. E l’Italia è uno dei paesi Nato che non arriva ancora al 2% e se quest’anno volesse arrivare a raggiungere questa percentuale, dovrebbe inserire 10 miliardi di euro nella legge di bilancio solo per la difesa.
Filippo Diodovich, senior market strategist di IG Italia, ha sottolineato che nonostante i dazi di Trump sui prodotti stranieri potrebbero impattare negativamente su alcuni settori del Made in Italy come il lusso e l’agroalimentare, maggiori investimenti nella difesa potrebbero invece beneficiare molte aziende italiane del settore, come Leonardo.
L’Italia se vincesse Harris
Per quanto riguarda i possibili scenari per l’Europa e l’Italia in seguito a una vittoria di Harris, c’è da segnalare che la dem ha una visione completamente diversa rispetta a quella del tycoon. “Nel complesso, possiamo presumere che a livello europeo, a livello multilaterale, a livello di politica estera globale, sarà una continuazione di ciò che Joe Biden ha fatto finora”, ha spiegato il professore alla Libera Università di Bruxelles Serge Jaumain.
Innanzitutto Harris non vuole imporre i dazi agli alleati come Trump, ma vuole puntare su approcci multilaterali. La dem infatti “non introdurrà tariffe generalizzate, certamente non su alleati strategici come l’Europa” ha dichiarato Andrew Kenningham, il capo economista per l’Europa di Capital economics.
Ma continuerà a imporre dei dazi alla Cina, proseguendo con una politica commerciale aggressiva contro Pechino. E per questo, si prevede che in entrambe le ipotesi di vittoria, l’Ue subirebbe delle forti pressioni dagli Usa per diminuire gli scambi con il paese asiatico. Riguardo alla guerra in Ucraina, al contrario di Trump, Harris vuole continuare a sostenere Kiev insieme agli altri paesi della Nato.
Sempre secondo Diodovich, le aziende italiane che potrebbero beneficiare della vittoria di Harris sarebbero soprattutto quelle appartenenti ai settori dell’energia rinnovabile e dell’automotive elettrico. Riguardo all’energia, Enel, ERG e A2A, potrebbero beneficiare di più investimenti negli Usa e nel settore automotive, Ferrari e Stellantis, potrebbero beneficiare delle politiche della dem sull’elettricità.
© Riproduzione riservata