Due mesi dopo la sua riconferma all’Eliseo, al secondo turno delle legislative francesi per l’elezione dell’Assemblea nazionale, il presidente crolla e non raccoglie i seggi necessari per ottenere una salda unità di governo
Solamente due mesi fa Emmanuel Macron è stato rieletto presidente della Francia, strappando al ballottaggio contro Marine Le Pen la netta preferenza del popolo oltralpe. All’indomani del secondo turno delle legislative francesi, per l’elezione dell’Assemblea nazionale, il capo dell’Eliseo non ha la strada spianata.
Per il presidente si tratta di una “morte annunciata”, come commentano molti opinionisti in Francia, ma l’esiguità dei seggi ottenuti è la vera novità: solamente 210-230 seggi a fronte dei 289 necessari per avere una maggioranza assoluta.
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Macron entra come prima voce politica nel Parlamento francese, ma non come una forza di spicco, in grado di poter governare senza un solido appoggio. Per questo motivo, la sua portavoce, Olivia Gregoire, apre già alla possibilità di alleanze: «C’è una mano tesa verso tutti coloro che vogliono mandare avanti il Paese».
Ragionevole pensare che il primo a essere chiamato in causa sia Jean-Luc Mélenchon, che con la coalizione Nupes, è riuscito a piazzarsi al secondo posto, con circa 31,6% dei voti, ma qualcuno già ipotizza la strana idea di coinvolgere anche Marine Le Pen e il suo movimento di destra Rassemblement National.
Le votazioni si sono chiuse in maniera positiva per la leader conservatrice, con un vero e proprio record di seggi conquistati. Se Le Pen sale, alcuni fedelissimi del presidente Macron vivono un’amara sconfitta, pronti a lasciare il proprio incarico: come la ministra della Salute, Brigitte Bourguignon, battuta nella sesta circoscrizione del Pas-de-Calais, o il presidente dell’Assemblea Nazionale, Richard Ferrand, e il capogruppo di En Marche in parlamento, Christophe Castaner.
Melenchon e Le Pen festeggiano
Di fronte alla disfatta di Macron, i primi leader dell’opposizione esultano per i risultati elettorali ottenuti.
«Il risultato elettorale di questa sera è soprattutto la sconfitta del presidente Emmanuel Macron. È lo scacco elettorale e morale della “macronia”. È una situazione completamente inedita, lo sbandamento del partito presidenziale è totale e non c’è alcuna maggioranza presidenziale. Siamo riusciti nell’obiettivo politico che ci eravamo dati», afferma Melenchon nel suo quartier generale appena escono le prime proiezioni di voto.
Anche Le Pen commenta da Henin-Beaumont, dove è stata eletta deputata con il 60% delle preferenze: «Faremo un’opposizione ferma, senza connivenze, ma anche una opposizione responsabile e costruttiva. La nostra unica bussola è l’interesse della Francia e del popolo francese».
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