Tanta paura a Santorini, una delle isole greche più famose del mar Egeo, dove da sabato continuano a verificarsi scosse di terremoto sempre più intense. Uno sciame sismico inquietante, che sta terrorizzando gli abitanti di un’isola che fino a pochi giorni fa era definita paradisiaca, con i suoi scorci caratterizzati dal bianco degli edifici che si stagliano sul blu del cielo e del mare.
Sono diversi giorni, però, che quegli stessi paesaggi hanno assunto per i residenti un aspetto infernale, perché prova di quanto un territorio possa trasformarsi improvvisamente in una trappola. Quasi 9mila persone, terrorizzate dalle continue scosse, hanno deciso di evacuare l’isola. Seimila sono già partite a bordo di traghetti la scorsa domenica, come dichiarato dal presidente dell’Associazione delle imprese di trasporto marittimo per passeggeri, Dionysis Theodoratos, mentre altri lasceranno l’isola tramite voli aerei.
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Nel frattempo lo sciame sismico non accenna a diminuire. Questa mattina sono stati registrati quattro terremoti di magnitudo pari o superiore a quattro. La scossa più forte, di magnitudo 4,8, si è verificata alle 8.09, ora locale, con epicentro a 19 km al largo dell’isola di Amorgos. Intorno alle 2:45 della notte, invece, è stata registrata una scossa di magnitudo 4.9 nel Mar Egeo, a circa 31 chilometri da Santorini, seguita da un altro terremoto di 4.7 e da scosse di minore intensità.
Gli esperti hanno quindi già avvisato la popolazione, sostenendo che lo sciame sismico potrebbe durare ancora per settimane. “Lo scenario di terremoti di magnitudo 6 e superiore resta improbabile“, ha tentato di rassicurare il presidente dell’Organizzazione per la pianificazione e la protezione dai terremoti, Efthymios Lekkas, sottolineando come la popolazione debba tentare di non farsi prendere dal panico. Intanto le scuola di Santorini e delle isole vicine continuano a rimanere chiuse, come misura preventiva.
I terremoti dei giorni scorsi
Già ieri sarebbero state registrate ben 6 scosse di magnitudo comprese tra 4,2 e 4,8 culminando con un terremoto di 5,1. Questi sarebbero solo gli ultimi dei 500 e più movimenti tellurici registrati dallo scorso 29 gennaio e che ovviamente stanno facendo salire il livello di allarme. Le autorità competenti hanno, dunque, deciso di chiudere le scuole in Grecia, sull’isola di Santorini e hanno chiesto alla popolazione di 15.500 residenti di evitare i raduni in spazi stretti evitando ovviamente gli edifici pericolanti.
Il ministro della Protezione Civile, Vasilis Kikilas, ha fatto sapere che data la bassa stagione non ci sarebbe un grande afflusso di turisti tale da giustificare provvedimenti speciali o disporre addirittura una evacuazione. Al contempo, la protezione civile turca Afad avrebbe, invece, avviato una condizione di allerta che riguarda 3 diverse province del Paese, tra queste la popolosa area di Smirne, già colpita da un sisma di magnitudo 6,7 nel 2020.
Egeo, il rischio tsunami
Ciò che desta maggiore preoccupazione è la possibilità che si verifichino eventuali tsunami, nella zona dell’Egeo, causati dai profondi movimenti delle placche terrestri. Stando a quanto riportato dagli esperti, infatti, nel peggiore degli scenari possibili si prevedrebbero onde dall’altezza sconvolgente di 7 metri. “Scosse superiori al grado 6 – spiega il centro di geofisica turco di Kandilli – possono sviluppare uno tsunami che colpisce le nostre coste, tra 4,5 e 5 le onde si alzano e la navigazione potrebbe presentare notevoli rischi“. Mentre, nel caso in cui, le scosse superino il grado 7, l’allarme inizierebbe a riguardare non solo lo tsunami, ma anche possibili conseguenze a terra.
L’area da cui, secondo l’osservatorio turco di Kandilli, proverrebbero i movimenti tettonici, è stata individuata a 25 chilometri di distanza dall’isola di Santorini. La stessa zona, tra l’altro, che è stata il centro di un fenomeno simile verificatosi nel 2021, cui però non seguirono attività vulcaniche.
Il primo ministro greco, Kyriakos Mitsotakis, è immediatamente intervenuto commentando la situazione e invitando i residenti dell’isola a “mantenere la calma” nonostante l’intensa attività sismica che in questi due giorni ha colpito il territorio egeo. Un supporto emotivo che è giunto dal capo del governo da Bruxelles dove sta partecipando a un vertice europeo che ha incoraggiato a dover “gestire un fenomeno geologico molto intenso” senza agitazioni.
Ci sono poi le testimonianze di chi vive a Santorini e che descrive la situazione da vicino, come ad esempio il tour operator italiano Gianluca Chimenti, che da 17 anni risiede e lavora sull’Isola. “Tutto è iniziato dieci giorni fa, – racconta l’operatore turistico a LaPress – lo sciame sismico lo sentiamo, ma non ci sono danni o pericoli. Hotel, case e strade non sono stati danneggiati. Le scuole sono state chiuse per precauzione, ma la situazione è tranquilla e non c’è assolutamente panico“.
Tra l’altro, spiega Chimenti, l’isola è un complesso vulcanico con una caldera attiva ma lo sciame sismico ha origine tettonica e non ha nulla a che fare con il vulcano. Al momento, stando a quanto dichiarato dal tour operator a Santorini sarebbero presenti i più autorevoli esperti greci a monitorare la situazione, anche perché “dopo il terremoto del 1956 giustamente si prendono delle precauzione“.
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