Dani Alves, condannato a 4 anni e mezzo di carcere per stupro in una discoteca a Barcellona

Dalle stelle alle stalle. Dopo una brillante carriera nel mondo del calcio, ora l'ex calciatore dovrà scontare 4 anni e 6 mesi, che potrebbero diventare 12 se la procura dovesse decidere di ricorrere in appello

Redazione
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Il verdetto del tribunale spagnolo sulla stella del calcio brasiliano Dani Alves ha sconvolto i suoi fan in tutto il mondo. Giovedì scorso, il tribunale ha giudicato Alves colpevole di aggressione sessuale nei confronti di una giovane donna in una rinomata discoteca di Barcellona, infliggendogli una condanna di quattro anni e sei mesi di carcere.

Dalle accuse alla condanna di Alves

L’evento risale all’alba del 31 dicembre 2022, quando la vittima ha denunciato di essere stata violentata nei bagni di uno dei locali notturni più frequentati della città catalana. Durante il processo, Alves ha costantemente negato le accuse, sostenendo la sua estraneità ai fatti. Tuttavia, la corte ha ritenuto che le prove presentate fossero sufficienti per stabilire la sua colpevolezza.

La sentenza è stata accompagnata da un’ordinanza restrittiva di nove anni verso la ragazza e da un risarcimento di 150.000 euro che Alves dovrà pagare alla vittima. Inoltre, dopo aver scontato la sua pena in carcere, il calciatore dovrà affrontare altri cinque anni di libertà vigilata. Il tribunale ha deliberato sulla pena da infliggere trovando un compromesso tra le richieste della Procura, che inizialmente aveva chiesto nove anni di reclusione, e della difesa di Alves, che ha cercato di ottenere l’assoluzione o una condanna meno severa.

Una pena adeguata?

Il calciatore brasiliano avrebbe rischiato di rimanere in galera per dodici anni, in base alla pena massima prevista dal codice penale spagnolo. La difesa aveva tentato di farlo assolvere puntando sul fatto che, al momento della violenza, Alves avesse assunto dell’alcool e pertanto non fosse in grado di giudicare le proprie azioni. Un’attenuante decisamente non sufficiente ad assolverlo. 

La reazione della Procura alla sentenza è stata positiva, ma non del tutto. Da una parte si è mostrata soddisfatta per il riconoscimento della verità da parte della corte, ma dall’altra ha anche dichiarato di valutare la possibilità di fare ricorso, al fine di garantire che la gravità della condanna sia adeguata alla gravità dei fatti.

Alves, già detenuto dal gennaio 2023 dopo il suo arresto, ha già scontato oltre un anno di carcere, pertanto vi rimarrà ancora per tre anni e circa cinque mesi. Eppure la sua vicenda giudiziaria non è ancora finita. Infatti, a questo punto il calciatore potrebbe ancora decidere di ritentare con un appello all’Alta Corte di Giustizia della Catalogna, e, se dovesse andare male anche in quel caso, potrebbe tentare successivamente anche alla Corte Suprema.

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