Crisi di governo in Germania, il presidente: “È il momento della ragione e della responsabilità”

L'opposizione conservatrice vuole che il cancelliere Scholz chieda la fiducia al Parlamento già la prossima settimana, ma lui vorrebbe aspettare fino gennaio per poter far approvare atti legislativi considerati prioritari

Redazione
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In Germania è crisi di governo: ieri è stato licenziato il ministro delle Finanze Christian Lindner, leader dell’Fdp, e questo ha portato alla decisione dei ministri del suo partito di lasciare la coalizione. Il governo “semaforo”, formato dal partito “giallo” liberale Fdp, dal “rosso” socialdemocratico Spd di Scholz e dai Verdi, che guida il Paese da tre anni, è quindi rotto e la Germania dovrà affrontare un periodo di instabilità politica.

Ma a calmare le acque è intervenuto il presidente tedesco Frank Walter Steinmeier che ha dichiarato: “La nostra democrazia è forte, ma ora è il momento della ragione e della responsabilità. Non è il momento delle tattiche e delle scaramucce. La fine di una coalizione non è la fine del mondo. È una crisi politica che dobbiamo lasciarci alle spalle”.

Crisi di governo in Germania

Nelle scorse ore il cancelliere ha licenziato il ministro delle Finanze per “evitare danni al Paese”, dato che ha dichiarato che il ministro ha più volte tradito la sua fiducia, non agendo per il bene del Paese ma per apportare benefici al proprio partito. Durante la riunione di ieri che aveva il fine di riavvicinare il partiti al governo, Lindner ha proposto di andare a nuove elezioni, e questo ha convinto il cancelliere della necessità del suo licenziamento.

Ma la decisione del cancelliere ha portato tutti i ministri del Fdp, del quale Lindner è presidente, a lasciare la coalizione al governo, privando così l’esecutivo della maggioranza alla Camera dei Deputati. Solamente un ministro del Fdp, Volker Wissing, ha annunciato che resterà nella coalizione al governo e lascerà il suo partito.

Germania, il cancelliere Olaf Scholz
Germania, il cancelliere Olaf Scholz

Le già diverse posizioni all’interno della coalizione si sono ulteriormente complicate negli ultimi giorni soprattutto sul tema della politica economica. “Abbiamo bisogno di un governo capace di agire e che abbia la forza di prendere le decisioni necessarie per il nostro paese”, ha affermato il cancelliere Scholz secondo il quale non c’è più “sufficiente fiducia per il proseguimento della cooperazione”.

Il cancelliere spera comunque di resistere fino almeno a gennaio, per far approvare alcuni atti legislativi prioritari, cercando caso per caso la maggioranza. Il futuro della legge di bilancio 2025, che è all’origine della crisi, è incerto, e in mancanza di una sua adozione da parte del Parlamento, a gennaio potrebbe essere applicata una versione minima e ridotta. 

Scholz ha dichiarato che il 15 gennaio chiederà la fiducia in Parlamento, che probabilmente è destinato a perdere. Il cancelliere ha dichiarato che “in questo modo, i membri del Parlamento potranno decidere se aprire la strada per le elezioni anticipate” a marzo. Ma l’opposizione conservatrice ha chiesto a Scholz di sottoporsi al voto di fiducia in parlamento già la prossima settimana, perché la coalizione al governo è ormai “fallita”.

A rendere la situazione più difficile le dichiarazioni di Alexander Dobrindt, il presidente del partito Unione Cristiano-Sociale in Baviera, al parlamento federale tedesco: “Con il ritiro della Fdp è ormai chiaro che non esiste una maggioranza parlamentare che abbia fiducia nel cancelliere, una continuazione del governo sarebbe arrogante e irrispettoso” nei confronti degli elettori. “Il semaforo rimasto non può avere il diritto di continuare a governare”, ha proseguito.

Intanto Joerg Kukies, membro del partito Socialdemocratico di Scholz e stretto alleato dello stesso cancelliere, è stato nominato nuovo ministro delle finanze tedesco, rimpiazzando Lindner.

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