Corea del Nord, Kim Jong Un vuole l’espansione illimitata del nucleare

Il leader nordcoreano vuole difendersi contro le minacce degli Stati Uniti, che ha condannato per aver rafforzato la cooperazione con Corea del Sud e Giappone e per il sostegno all'Ucraina nella guerra contro la Russia

Redazione
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Il leader della Corea del Nord Kim Jong Un ha rinnovato la sua richiesta di un’espansione “illimitata” del suo programma nucleare militare per contrastare le “minacce guidate dagli Stati Uniti”. Questa è la sua prima critica diretta a Washington dalla rielezione di Trump come presidente degli Usa. A riportarlo è la rivista statunitense Politico.

Le dichiarazioni di Kim Jong Un

In una conferenza con i funzionari dell’esercito tenutasi venerdì 15 novembre, il leader nordcoreano ha inoltre condannato gli Usa per aver aggiornato le sue strategie di deterrenza nucleare con la Corea del Sud e per aver fortificato la cooperazione militare a tre vie con il Giappone. Ha definito i 3 paesi come una “Nato asiatica” e li ha accusati di aver destabilizzato la situazione nella penisola coreana. “Gli Stati Uniti, il Giappone e la Corea del Sud non si libereranno mai dalla responsabilità di essere colpevoli di aver distrutto la pace e la stabilità della Penisola coreana e della regione” ha dichiarato, aggiungendo che hanno portato le tensioni nella penisola “alla fase peggiore della storia”.

Kim Jong Un ha così invitato le forze armate del suo Paese a concentrare ogni sforzo sul completamento dei preparativi di guerra: “Il compito più importante e critico per le nostre forze armate è la preparazione ad una guerra. Nel corso dell’incontro ha anche criticato gli Usa e i suoi alleati occidentali per il sostegno a Kiev nella guerra con la Russia, accusandoli di usare l’Ucraina come loro “truppe d’assalto” per scatenare una guerra contro Mosca ed espandere l’influenza militare statunitense. A riferirlo è la Korean Central News Agency, l’agenzia di stampa ufficiale nordcoreana.

Corea del Nord, Kim Jong-Un
Corea del Nord, Kim Jong-Un

Il rapporto con Trump

Kim Jong-un ha incontrato Trump tre volte nel 2018 e nel 2019, durante la prima presidenza del tycoon. Le relazioni tra i leader però si sono deteriorate a causa dei disaccordi sulle sanzioni promosse dagli Stati Uniti e sui passi nordcoreani per ridurre il loro programma nucleare e missilistico. Da quel momento la Corea del Nord ha sospeso qualsiasi colloquio significativo con Washington e Seul. Rispetto alla prima presidenza di Trump Pyongyang ha aumentato significativamente le capacità missilistiche e nucleari e Kim sta intensificando sempre di più i test balistici in risposta a quelle che considera “minacce statunitensi da gangster”.

Le ultime iniziative del leader coreano

Nel quadro di una crescente alleanza con la Russia, la scorsa settimana Kim Jong-un ha ratificato il patto di difesa storico con Vladimir Putin, portando a una cooperazione di sicurezza sempre più forte tra le due nazioni, quando è in corso da quasi 1000 giorni la guerra di Mosca in Ucraina. A giugno i due leader già avevano firmato il trattato di partenariato strategico, che obbliga entrambi gli stati a fornire assistenza militare “senza indugio” in caso di attacco all’altro e a cooperare a livello internazionale per opporsi alle sanzioni occidentali.

Da ricordare inoltre che la Corea del Nord è uno dei sostenitori maggiori di Putin, fatto dimostrato dall’invio di armi e persino di migliaia di soldati nordcoreani come aiuti alla Russia nella guerra con Kiev. Si teme che in cambio del suo sostegno militare, Putin stia offrendo a Kim Jong-un un supporto tecnologico per sviluppare ulteriormente il suo programma di armi nucleari.

Pochi giorni dopo il patto storico, il leader nordcoreano ha ordinato inoltre la produzione in massa di droni suicidi. Kim Jong-un ha sottolineato l’urgenza di incrementare la produzione di droni militari di nuova concezione, ordinando di iniziare la “produzione in massa su larga scala” il prima possibile.

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