Due soldati israeliani sono morti a seguito delle gravi ferite riportate nell’attacco avvenuto questa mattina contro un checkpoint delle forze di difesa israeliane (IDF) nei pressi del villaggio di Tayasir, a est di Jenin, nel nord della Cisgiordania. Lo ha reso noto l’esercito interessato colpito.
Uno dei militari uccisi è il sergente maggiore Ofer Yung, 39 anni, comandante di squadra dell’8211° battaglione di riserva della Brigata regionale Ephraim, residente a Tel Aviv. Da ciò che si apprende, l’identità del secondo soldato sarà resa nota in seguito.
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L’attacco, compiuto da un uomo armato di un fucile d’assalto M-16 e due caricatori, è avvenuto intorno alle 6 del mattino. L’assalitore è riuscito ad avvicinarsi indisturbato alla postazione militare e ha aperto il fuoco sui soldati, sorprendendoli mentre si preparavano ad aprire il checkpoint al traffico palestinese. Dopo un intenso scontro a fuoco, l’attentatore è stato ucciso mentre tentava la fuga.
Il bilancio complessivo dell’attacco è di 6 soldati israeliani feriti, di cui 2 in condizioni critiche. Secondo un’indagine preliminare dell’IDF, l’assalitore è riuscito a penetrare all’interno della postazione e ad avvicinarsi alla torre di guardia prima di essere neutralizzato dai rinforzi militari giunti sul posto.
Nel frattempo, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA) ha lanciato un allarme sulla situazione nel campo profughi di Jenin, dichiarando che l’area “si sta dirigendo verso la catastrofe” a causa delle recenti operazioni militari israeliane.
L’attacco a Tayasir si inserisce in un contesto di crescente tensione in Cisgiordania, con scontri frequenti tra forze israeliane e gruppi armati palestinesi. L’IDF ha intensificato le misure di sicurezza nella regione per prevenire ulteriori attacchi.
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