Cina, Giappone e Corea del Sud, cooperazione trilaterale su Kim Jong-un, Zelensky e Trump

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Dopo quattro anni e mezzo di stallo e il vertice a Busan del 2023, Cina, Giappone e Corea del Sud tornano a dialogare in un incontro a Tokyo. Un trilaterale dal peso geopolitico e strategico ben superiore a ciò che appare in superficie. La diplomazia dell’Asia orientale che solitamente si sposta sottili e discreti equilibri, questa volta ha richiamato l’attenzione su di sé, segnando un momento cruciale per il futuro degli assetti in un contesto di sempre più evidente rivalità tra Cina e Stati Uniti.

I colloqui sono avvenuti in un momento in cui i tre Paesi stanno già cercando di mantenere e far progredire il quadro di cooperazione a tre nel mezzo delle innumerevoli incertezze su economia e sicurezza, dalla guerra in Ucraina ai rischi commerciali legati ai dazi degli Stati Uniti della seconda amministrazione del Donald Trump.

E così tra le pressioni commerciali del Presidente americano e la ridefinizione degli equilibri di potere globali, l’incontro ha riunito i Ministri degli Esteri di Giappone, Cina e Corea del Sud, Takeshi Iwaya, Wang Yi, Cho Tae-yul, con l’obiettivo di rafforzare la loro cooperazione. “Abbiamo avuto uno scambio di opinioni franco“, ha commentato il Ministro giapponese al termine della riunione.

E riferendosi all’invasione russa dell’Ucraina, Iwaya ha insistito con i suoi omologhi cinese e sudcoreano sul fatto che non sia accettabile “da nessuna parte” cambiare lo status quo con la forza. Difatti, i tre vicini asiatici si sono trovati allineati nella necessità per la comunità internazionale di unirsi contro il modo di modificare unilateralmente la vita e la cultura del popolo ucraino.

L’evento non è solo un rituale diplomatico, ma anche un tentativo di ricostruire un canale di comunicazione tra tre economie che, pur essendo interdipendenti, negli ultimi anni hanno visto crescere tensioni reciproche.

Cina, Giappone e Corea del Sud unite contro Kim

La cooperazione trilaterale in merito agli affari regionali e internazionali è stata affrontata ampiamente confermando, tra le altre cose, la promozione di una alleanza orientata al futuro. I tre Ministri hanno dunque affrontato la situazione della penisola coreana che vede la regione del Nord sotto la dittatura comunista di Kim Jong-un, alleato diretto della Russia. “La pace nella penisola è una responsabilità condivisa” ha spiegato il Ministro Tae-yul ribadendo che il mantenimento di un clima disteso e della stabilità è interesse comune dei tre Paesi.

È tempestivo e significativo – ha confessato il Ministro Cho – che i colloqui a tre di oggi si svolgano nel contesto in cui manteniamo lo slancio di cooperazione trilaterale, rivitalizzato dal vertice dell’anno scorso a Seul dopo una pausa di 4 anni e mezzo“.

Il Ministro cinese ha poi esortato a non “premiare” la Corea del Nord per i suoi “illeciti nella guerra” della Russia contro l’Ucraina, tra cui il suo coinvolgimento diretto nel conflitto tramite l’invio di truppe a sostegno di Mosca. “Ho sottolineato che la Corea di Kim non deve essere premiata per il suo comportamento scorretto”, soprattutto in questo momento estremamente delicato che sembra avanzare con fatica e sacrifici verso la fine del conflitto.

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