L’ex presidente brasiliano di estrema destra Jair Bolsonaro ha radunato migliaia di sostenitori a San Paolo, in occasione del suo primo comizio da quando ha lasciato il potere alla fine del 2022 con lo scopo di difendersi dalle accuse di un suo presunto tentativo di colpo di stato.
Brasile, Bolsonaro al centro di un’inchiesta
Già al centro di un’inchiesta per presunto tentato golpe, Bolsonaro rischia l’arresto ed è già stato dichiarato ineleggibile per otto anni nel 2023. L’ex presidente brasiliano era rimasto in silenzio il 22 febbraio davanti alla polizia di Brasília, che l’aveva interrogato sul suo presunto coinvolgimento in un tentativo di colpo di stato, culminato nell’occupazione degli edifici presidenziali, congressuali e della Corte Suprema, a Brasilia l’8 gennaio 2023.
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Nella manifestazione di ieri 25 febbraio Bolsonaro ha sfilato per le strade della capitale: “Sono un perseguitato” ha affermato, negando l’esistenza del complotto golpista che lo ha accusato e spiegando di essere vittima di una persecuzione.
Brasile, Bolsonaro: “Possiamo fare ancora molto per la nostra patria”
“Possiamo fare ancora molto per la nostra patria. La libertà è il bene principale, ma è come un grande amore, ce ne dobbiamo prendere cura ogni giorno” ha affermato nel discorso pronunciato alla piazza gremita di gente, concludendo con l’appello ad un “momento di pacificazione” e un’amnistia per i devastatori dell’8 gennaio 2023.
L’evento non arriva a caso ma probabilmente si pone l’intento di misurare la temperatura in un momento in cui l’attuale presidente Lula De Silva è al centro di una polemica a causa della sue dichiarazioni sulla guerra in corso a Gaza, che l’attuale presidente del Brasile ha paragonato all’Olocausto.
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