Bogotà, ricercatore italiano fatto a pezzi e chiuso in una valigia: si indaga su gruppi armati paramilitari

Si tratterebbe di Alessandro Coatti, ricercatore di 42 anni che si trovava in Colombia in vacanza. La polizia sta indagando sul caso mentre il sindaco di Santa Marta ha offerto 10 mila a chiunque abbia informazioni che possano aiutare a far luce sulla vicenda

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L’omicidio di Alessandro Coatti, biologo molecolare che lo scorso 8 marzo è stato trovato smembrato in varie parti della città di Bogotà, in Colombia, resta ancora un mistero. Al momento non vi sarebbero certezze su cosa possa essere accaduto al cittadino italiano, né sono stati individuati possibili indagati. Al momento ogni pista rimane aperta, ma sembrerebbe che gli inquirenti del posto stiano indagando sul possibile coinvolgimento di gruppi armati paramilitari, mentre sembrano essere stati esclusi legami con i narcos e la criminalità colombiana.

Secondo gli esperti, infatti, le modalità dell’omicidio sono piuttosto simili a quelle dei gruppi armati e, in particolare, del clan del Golfo e delle Autodefensas Conquistadores de la Sierra. Al momento le indagini si stanno concentrando sugli ultimi movimenti del 38enne. Sembrerebbe che questo abbia lasciato il suo albergo lo scorso 3 aprile e da quel momento si sarebbero perse le sue tracce. Dopo tre giorni, il suo cadavere è stato trovato smembrato in tre luoghi diversi.

La testa, le braccia e i piedi sono sono stati trovati domenica da un gruppo di bambini, in una valigia, nei pressi dello stadio locale, mentre altri resti sono stati individuati in altre due zona della città. Le telecamere della zona sono al vaglio degli inquirenti, per comprendere se sia possibile risalire all’identità dei responsabili. Intanto, i pm di Roma affideranno una delega alle forze dell’ordine per le indagini e invieranno una rogatoria in Colombia per avviare una collaborazione giudiziaria. Inoltre, potrebbe essere inviato a Bogotà un team investigativo.

Bogotà, cosa è stato possibile scoprire

Una scena del crimine ancora tutta da analizzare e dietro cui sembra celarsi una macabra storia. In base ai rilievi che sono stati effettuati dalle forze dell’ordine, è stato possibile ricostruire una prima ipotesi della dinamica. Sabato sera, Coatti sarebbe uscito per recarsi in un locale notturno per trascorrere la serata, ma non avrebbe più fatto ritorno in albergo.

Le indagini condotte dalla polizia hanno permesso di risalire all’identità del cadavere rinvenuto. Si tratterebbe di Alessandro Coatti, un ricercatore italiano di 42 anni. Gli inquirenti sono riusciti a risalire alle generalità della vittima grazie al bracciale di un albergo che Coatti aveva al polso, presumibilmente la struttura ricettiva in cui alloggiava.

Il sindaco della città di Santa Marta ha offerto 50 milioni di pesos, ovvero circa 10mila euro a chiunque abbia informazioni che permettano di individuare ed arrestare i responsabili dell’omicidio di Alessandro. “Questo delitto – scrive il primo cittadino Carlos Pinedo Cuello su Facebook – non resterà impunito. I criminali devono sapere che a Santa Marta la criminalità non ha posto. Li perseguiteremo finché non saranno stati assicurati alla giustizia”. Carlos nel post publicato ha anche spiegato di aver dato disposizioni per coordinare le indagini sul caso.

Anche la Farnesina ha confermato la cruenta notizia, sottolineando che l’ambasciata a Bogotà si è immediatamente attivata per seguire il caso con la massima attenzione. Al momento quindi la rappresentanza diplomatica mantiene i contatti con i famigliari e le autorità locali che hanno aperto l’indagine.

***Articolo in aggiornamento****

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