Biden sull’attacco israeliano: “Autodifesa necessaria, ora la pace è l’unica via”

Redazione
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Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha definito l’attacco israeliano verso l’Iran un atto di “autodifesa” e ha espresso la speranza che l’azione possa concludere il ciclo di rappresaglie nella regione. Con queste parole, gli Stati Uniti confermano il loro sostegno a Israele, loro principale alleato in Medio Oriente, che aveva preventivamente informato Washington riguardo all’operazione. Biden e la vicepresidente Kamala Harris hanno seguito da vicino l’azione militare, consapevoli dei rischi diplomatici e politici a pochi giorni dalle elezioni americane del 5 novembre.

Il presidente americano è impegnato a ristabilire un equilibrio nella regione, consapevole che l’esito delle elezioni potrebbe essere influenzato da questa crisi. Infatti, una parte significativa dell’elettorato progressista e arabo-americano, in particolare negli Stati chiave, si è detta contraria al supporto incondizionato di Washington a Israele. Un’eventuale astensione di questi elettori potrebbe penalizzare Harris.

La Casa Bianca ha ribadito di auspicare che l’attacco, che appare mirato a obiettivi strettamente militari, possa evitare ulteriori ritorsioni da parte di Teheran.Spero che sia la fine”, ha commentato Biden, in viaggio verso la Pennsylvania per un evento elettorale.

Per settimane, Washington aveva esercitato pressioni su Israele per evitare l’attacco a siti nucleari o energetici, temendo che questi colpi potessero innescare un conflitto su vasta scala. L’azione contro l’Iran è avvenuta dopo il ritorno a Washington del segretario di Stato Antony Blinken, impegnato in Medio Oriente per promuovere una tregua a Gaza e favorire il rilascio di ostaggi dopo la morte del leader di Hamas Yahya Sinwar. “La guerra a Gaza deve finire e gli ostaggi devono tornare a casa”, ha dichiarato Harris.

Appelli alla moderazione

Gli Stati Uniti non sono soli nel chiedere un allentamento delle tensioni. Anche l’Unione Europea e la Russia hanno lanciato appelli affinché venga evitata un’escalation incontrollabile. “Invitiamo tutte le parti alla massima moderazione”, ha dichiarato il portavoce del Servizio di Azione Esterna dell’UE, mentre Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo, ha invitato tutte le parti a “fermare la violenza e prevenire uno scenario catastrofico”.

In Italia, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha esortato Teheran a evitare reazioni che possano aggravare la situazione. “Dobbiamo lavorare per una de-escalation, lasciando spazio alla diplomazia”, ha dichiarato. Anche il ministro della Difesa Guido Crosetto ha osservato che l’attacco israeliano era previsto dalla comunità internazionale e che, essendo stato mirato a obiettivi militari, è improbabile che scateni una reazione immediata da parte dell’Iran.

Cautela tra gli osservatori

Nonostante gli sforzi diplomatici, molti osservatori internazionali mantengono un atteggiamento prudente, considerando prematuro valutare se l’azione israeliana possa realmente portare a una stabilizzazione duratura. Alcuni esperti suggeriscono che la risposta moderata di Teheran potrebbe indicare una disponibilità al dialogo. Se confermato, questo atteggiamento potrebbe offrire alla diplomazia un’opportunità per ristabilire una certa stabilità nella regione, anche se, al momento, la situazione richiede la massima cautela.

L’attesa si concentra ora sui prossimi sviluppi, con la comunità internazionale che resta vigile, auspicando che prevalga la via diplomatica per evitare nuove tensioni in un’area già fortemente provata.

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