Alexander Van der Bellen, il presidente della Repubblica d’Austria, ha conferito oggi al leader del partito populista di estrema destra, Herbert Kickl, il compito di formare un governo. Dopo il fallimento del tavolo delle trattative tra i social democratici di SPOe, i popolari di OeVP e i liberali di Neos, il Capo dello Stato ha deciso di porre fine all’instabilità politica del Paese, dando mandato al primo partito vincitore delle elezioni del 2024 di formare un nuovo governo e quindi procedere al duro compito di trovare gli alleati.
Il Partito della Libertà (Fpo), giudato da Kickl, ha infatti raggiunto il 28,8% dei voti alle elezioni di ottobre, registrando il più alto risultato per un partito di estrema destra dalla fine della Seconda guerra mondiale. Proprio le idee del partito, però, hanno reso complessa l’individuazione di alleanze stabili con gli altri partiti del Paese, inficiando il processo di creazione di un governo. Proprio per questo, quindi, l’Austria ha proceduto al tentativo di alleanza tra le tre forze moderate – Neos, OeVP e SPOe – che però è naufragato a causa dell’abbandono del tavolo da parte dei liberali, non soddisfatti delle ideologie politiche degli altri due partiti.
Due giorni fa, quindi, il cancelliere austriaco e leader dei populisti, Karl Nehammer, ha deciso di annunciare le sue dimissioni, che saranno ufficiali nei prossimi giorni, al fine di rendere il passaggio di poteri più lineare e soprattutto semplice. OeVP ha quindi eletto il suo segretario generale, Christian Stocker, come leader ad interim. Questo ha dichiarato di essere pronto a sedersi al tavolo delle trattative con Kickl, nonostante tra i due in passato vi fossero dei dissidi, con l’obiettivo di creare una coalizione di governo che possa risollevare l’Austria dalla crisi in corso.
Austria, Van der Bellen: “Non ho deciso alla leggera“
Il Presidente austriaco ha chiarito di aver voluto dare mandato a Kickl perché “il Paese ha bisogno di un governo federale funzionante“. Proprio per questo lo stallo politico che ormai prosegue da mesi deve trovare una sua conclusione. Il Capo dello Stato ha ricordato come fino ad oggi le diverse coalizioni abbiano fallito nel loro intento, mentre, nel colloquio avvenuto oggi, Kickl ha dichiarato di essere convinto di poter trovare “soluzioni praticabili“, e per questo è stato a lui chiesto di “avviare colloqui con l’OeVP per formare un esecutivo“.
Van der Bellen ha parlato di una decisione che “non è stata presa alla leggera” e della consapevolezza della necessità di un intervento immediato perché “l’Austria è in una recessione persistente” e perché “il bilancio deve essere risanato“. Il Presidente sarà costantemente informato dell’esito dei colloqui e seguirà con attenzione i loro sviluppi.
Austria, i dubbi sull’FPO di Kickl
In contemporanea con il vertice che questa mattina ha visto protagonisti il presidente Van del Bellen e il leader di estrema destra Kickl, diversi cittadini si sono riuniti a Vienna per manifestare contro la formazione di un governo comprendente l’FPO. “Van del Bellen, buttalo fuori!” e “Tutti insieme contro il fascismo” sono solo alcuni degli slogan gridati dai manifestanti, che ora dovranno però scendere a patti con la decisione del Capo di Stato.
Le elezioni dello scorso ottobre sono state le prime dalla fine del secondo conflitto mondiale che hanno visto trionfare un partito di estrema destra. Fino al 2024, infatti, i cancellieri al potere nel Paese erano di estrazione popolare o socialdemocratica. Herbert Kickl è stato l’eccezione alla regola, ma le sue ideologie e i suoi obiettivi hanno immediatamente allontanato le altre forze di governo.
Nel suo programma elettorale, dal nome “la fortezza Austria“, l’FPO prevede la “remigrazione di tutti gli stranieri non invitati” e ovviamente un maggiore controllo delle frontiere, anche al fine di creare una Nazione più “omogenea“. Il partito è stato inoltre attaccato per i suoi presunti rapporti con la Russia e per l’accordo di amicizia firmato con essa nel 2016 ma ora dichiarato scaduto. L’FPO è critico nei confronti degli aiuti all’Ucraina e vuole uscire dall’European Sky Shield Initiative, un progetto di difesa missilistica lanciato dalla Germania.
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