Austria, il magnate Benko arrestato per frode legata a Signa: cosa c’entra l’indagine italiana

Benko è stato arrestato in una inchiesta per frode e associazioni a delinquere ed è stato trasportato in carcere a causa del rischio di reiterazione del reato e poiché potrebbe manomettere le prove. La Procura di Trento, lo scorso dicembre, ne aveva chiesto l'arresto a causa di alcuni rapporti illeciti tra imprenditoria e politica locale, ma Vienna ne aveva vietato l'estradizione

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Il magnate tirolese, René Benko, è stato arrestato questa mattina mentre si trovava nella sua lussuosa villa di Innsbruck. Tra agio e comodità, l’imprenditore è stato raggiunto dalle forze dell’ordine austriache che gli hanno notificato la misura cautelare e che lo hanno trasportato in carcere. Uno shock che ha colpito il mondo dell’imprenditoria, ma che non arriva come un fulmine a ciel sereno. Benko era infatti indagato in ben quattro Paesi: Italia, Germania, Austria e Liechtenstein.

Secondo quanto si apprende, Benko è stato arrestato in una inchiesta per frode e associazione a delinquere ed è stato trasportato in carcere a causa del rischio di reiterazione del reato e poiché potrebbe manomettere le prove. Secondo la Procura anticorruzione austriaca l’imprenditore ha occultato i suoi beni personali in relazione al crollo di Signa, il suo impero commerciale, e avrebbe nascosto alle autorità, ai curatori fallimentari e ai creditori i beni detenuti in una fondazione.

Signa è una società che contava al suo interno un ampio portafoglio, composto anche dai grandi magazzini tedeschi KaDeWe e Galeria. A causa della crisi economica e del caro vita, però, la struttura aziendale che fa capo a Benko non sarebbe riuscita a reggere il colpo e sarebbe quindi crollata sotto il peso delle troppe spese. Secondo l’amministratore fallimentare, infatti, Benko deve risarcimenti che ammontano a 2,4 miliardi di euro.

Tra i beni occultati risulterebbe la “Fondazione Laura“, di cui Benko sarebbe proprietario effettivo, ma che era gestita formalmente dalla madre dell’imprenditore che pagava un affitto di 238.500 euro per la villa. In questa, però, risiedeva in realtà lo stesso Benko ed è infatti lo stesso luogo in cui è stato arrestato.

Le indagini su Benko in Italia

La Procura austriaca potrebbe aprire le indagini, unendo anche le inchieste che sono in atto nei tre Paesi in cui Benko è una figura di spicco. Tale possibilità è stata già messa in atto in Germani e resta dunque da comprendere se anche l’Italia sarà coinvolta. La Procura di Trento ha infatti richiesto lo scorso dicembre l’arresto dell’imprenditore nell’ambito dell’inchiesta Romeo sui presunti rapporti illeciti tra imprenditoria e politica locale. La questione si era però risolta in un nulla di fatto poiché Vienna non ha concesso l’estradizione del magnate.

Nei rapporti della Dda della procura di Trento, Benko è accusato accusato di numerosi reati, tra cui associazione per delinquere, turbativa d’asta, finanziamento illecito ai partiti, traffico di influenze illecite, truffa, indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, oltre a diversi reati contro la pubblica amministrazione, come corruzione, induzione indebita, rivelazione di segreti d’ufficio e omissione di atti d’ufficio.

Grazie al suo potere economico è uno dei promotori dell’associazione per delinquere, rappresentato in Italia e strettamente coordinato e collegato con Peter Heinz Hager“, si legge infatti nei rapporti della Procura di Trento che ha aperto un fascicolo di indagine in cui sono iscritti 77 indagati, compresi sindaci, politici, imprenditori, professionisti, funzionari pubblici, un giornalista e un ex alto ufficiale dei carabinieri.

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