“L’autorizzazione concessa a Kiev da Joe Biden per l’uso di missili americani a lungo raggio sul territorio russo rischia di gettare benzina sul fuoco“, è questo il monito che giunge dal portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, ad alcune ore di distanza dall’annuncio degli Usa dell’eliminazione del veto per l’Ucraina sull’utilizzo di armi prodotte dagli Usa contro obiettivi russi. Mosca ha dichiarato di essere venuta a conoscenza della decisione del presidente degli Stati Uniti solamente dalle informazioni rilasciate dai media occidentali e di non aver ricevuto una conferma ufficiale da fonti americane.
Quindi, se questa decisione dovesse essere confermata ufficialmente da Washington, secondo il Cremlino si aprirebbe “una situazione fondamentalmente nuova in termini di coinvolgimento degli Stati Uniti in questo conflitto“, di cui non sarebbero comprensibili le conseguenze. Il portavoce russo, parlando nella consueta conferenza stampa quotidiana, ha dichiarato che non vi sarebbe alcun cambiamento di posizione rispetto a quanto dichiarato da Vladimir Putin lo scorso settembre. Perciò, nel caso in cui l’Ucraina utilizzasse armi Usa per attaccare obiettivi o soldati russi, questa presa di posizione sarebbe ritenuta un vero e proprio coinvolgimento diretto della Nato nel conflitto.
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La posizione Ue sulle armi contro la Russia
Inoltre, sembrerebbe che la decisione di Joe Biden abbia cambiato in parte anche gli assetti dell’Unione europea sul veto delle armi a Kiev. La Francia ha dichiarato che la possibilità di consentire all’Ucraina di utilizzare i missili a lungo raggio per colpire obiettivi in Russia è un’ipotesi che rimane sul tavolo delle trattative. “Abbiamo detto apertamente che questa era un’opzione che avremmo preso in considerazione se consentire di colpire un obiettivo da dove la Russia sta attualmente aggredendo il territorio ucraino. Quindi niente di nuovo dall’altra parte” ha infatti dichiarato il ministro degli Esteri francese, Jean-Noël Barrot.
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha invece dichiarato che la posizione italiana sull’utilizzo delle armi in territorio russo non cambia, neanche a seguito della decisione del Presidente Joe Biden. “Le nostre armi si possono usare solo all’interno del territorio ucraino” ha infatti dichiarato il vicepremier, a margine del Consiglio degli Esteri, sottolineando che il nostro Paese è “favorevole ad una Conferenza di pace con la presenza dei russi, dei cinesi, degli indiani e dei brasiliani“, per poi aggiungere che la presenza di militari nordcoreani in Russia “non è un bel segnale“.
La posizione della Lituania è invece ben più dura. Il ministro degli Esteri, Gabrielius Landsbergis, al suo arrivo al Consiglio Esteri ha dichiarato che la strategia con cui negli ultimi tre anni è stata gestita la guerra russo ucraina potrebbe essere considerata “un fallimento“, in quanto non avrebbe funzionato. “Abbiamo bisogno di una strategia nuova, una che venga dalla forza. La stessa che è stata chiesta dagli Stati baltici, dall’Ucraina stessa, da altri che sostengono veramente l’Ucraina” ha infatti dichiarato il ministro lituano.
Questo avrebbe poi specificato che, nel momento in cui parla di forza, sta sostanzialmente facendo riferimento alle armi, ovvero “di una vera rimozione di tutte le restrizioni“, che porti realmente ad una de-escalation. Secondo Landsbergis, infatti, questa non sarebbe ancora stata raggiunta e per questo sarebbe necessario trovare una “soluzione effettiva” e un supporto all’Ucraina per aiutarla a vincere contro l’oppressione operata da Mosca. “Dalla strategia vincente, potremmo arrivare a un punto in cui tutte le telefonate, tutto avrebbe effettivamente senso” ha infatti aggiunto il ministro, sostenendo di nutrire speranze nei confronti delle nuove amministrazioni che si affacciano al potere.
L’attacco di Trump jr: “Biden vuole Terza guerra mondiale“
Intanto, la decisione di Joe Biden farebbe discutere anche gli stessi Stati Uniti. Un’indiscrezione del New York Times avrebbe infatti sottolineato i dubbi nutriti dai consiglieri del Presidente Usa, che temerebbe una forte risposta da parte di Vladimir Putin. Oggi, questi stessi timori sono stati ripresi e rafforzati da Donald Trump Jr, figlio del presidente-eletto, che avrebbe accusato Biden di voler “far partire la Terza Guerra Mondiale” a pochi mesi di distanza da quando suo padre avrà la possibilità di “creare la pace e salvare le vite“.
Trump Jr avrebbe utilizzato la piattaforma X, di proprietà del braccio destro di suo padre, Elon Musk, per lanciare al mondo il suo messaggio, sottolineando di fatto la scorrettezza di Biden nei confronti dei cittadini americani, del suo successore e anche del resto del mondo. La legittimità della scelta di Biden, però, non può essere messa in discussione, in quanto, fino al 20 gennaio, sarà lui il leader degli Stati Uniti d’America.
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