America, storico sciopero nel settore auto

Gli operai di Stellantis, Ford e General Motors alzano la voce per il rinnovo del contratto di lavoro

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Gli operai di Stellantis, Ford e General Motors alzano la voce per il rinnovo del contratto di lavoro. Lo United Auto Workers, il sindacato più rappresentativo dei metalmeccanici americani, ha comunicato che per la prima volta nella storia incroceranno contemporaneamente le braccia i dipendenti in tre degli stabilimenti dei maggiori produttori di auto in America.

Pur trattandosi di uno sciopero limitato, perché vedrà coinvolti solo 13mila dipendenti dei 150mila rappresentati, resta che ad essere bloccate saranno le catene produttive che si occupano della verniciatura e dell’assemblaggio dell’auto. Per il presidente del sindacato UAW – Shawn Fain – è ormai giunto il tempo per far valere le ragioni della classe operaia e opporsi alla bulimica avidità delle multinazionali.

Settimana di 32 ore e assenze retribuite tra i pomi della discordia

Il presidente del sindacato dei lavoratori associati allo United Auto Workers, Shawn Fain, e i sindacalisti locali per aumentare la pressione sui datori di lavoro stanno ipotizzando una programmazione di scioperi di 5 ore per garantire una presenza visibile e costante agli ingressi degli stabilimenti.

Tra le richieste avanzate dal sindacato, quelle che bloccano la chiusura dell’accordo riguardano in particolare gli aumenti quadriennali del 40% della paga, la settimana di 32 ore lavorative, le assenze per motivi medici o familiari e, non ultimo, l’impegno a non ricorrere alle chiamate per lavoro temporaneo. Tra questi scogli, quello più insidioso da superare è legato alla richiesta dell’aumento di paga del 40%, che il sindacato lega al maggior compenso medio ottenuto dagli amministratori delegati nel precedente quadriennio.

Ford, Stellantis e General Motors lasciano aperto il tavolo di trattativa

Le tre case automobilistiche hanno risposto, anche se con toni diversi, alla dichiarazione di sciopero. La Ford ha lamentato che il sindacato ha trascinato a lungo una risposta alla loro offerta che, quando è arrivata, è stata del tutto inaccettabile e, soprattutto, insostenibile. La Ford non ha però interrotto la trattativa e si è dichiarata disponibile e impegnata a ricercare una soluzione che premi i dipendenti, anche in vista delle trasformazioni che impegneranno le cause automobilistiche a misurarsi con lo sviluppo dei veicoli elettrici.

La General Motors, pur riaffermando la delusione per lo sciopero, si è comunque dichiarata disposta alla contrattazione, partendo da un aumento del 20% del salario, che è un piccolo ritocco della precedente proposta che attesta al 18% l’aumento delle paghe. Stellantis ha comunicato che adotterà tutte le decisioni necessarie a proteggere le operazioni in Nord-America.

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