America, Oms lancia l’allarme morbillo: quasi 400 casi e primi decessi dopo 10 anni

La maggior parte dei casi riguarda i bambini non vaccinati o con stato vaccinale sconosciuto

4 Min di lettura

L’Organizzazione mondiale della sanità ha ricevuto l’11 marzo un rapporto dal National Focal Point degli Stati Uniti su un’epidemia di morbillo. Si attestano quasi 400 casi in corso degli Stati Uniti e un numero di casi e decessi nel 2025 superiore a quello degli anni precedenti. È stata sottolineata l’importanza di questi dati in quanto “si tratta di un evento anomalo con un potenziale impatto significativo sulla salute pubblica“.

Il morbillo – ricorda l’Agenzia Onu – è una malattia virale acuta altamente contagiosa che colpisce a tutte le età e rimane una delle principali cause di morte tra i bambini piccoli a livello globale“. Nel 2000 il morbillo era stato dichiarato eliminato negli Stati Uniti ma sono stati rilevati solo casi importanti perché la malattia rimane endemica, ossia sono malattie infettive che siano costantemente presenti in una determinata regione o popolazione.

Attualmente casi in Texas e in Messico sono stati collegati all’epidemia. Dal 1 gennaio al 20 marzo 2025 sono stati 17 gli stati che hanno segnalato un totale di 378 casi di morbillo e due decessi, “i primi morti correlati al morbillo negli Stati Uniti in un decennio“. Uno di questi confermato in Texas e uno sotto inchiesta nel New Mexico.
Solo nel 2025 sono stati segnalati tre distinti focolai, che rappresentano 341 casi su 378, ossia il 90%. La maggior parte dei casi riguarda bambini non vaccinati o con stato vaccinale sconosciuto, con un tasso di ospedalizzazione complessivo del 17%. Nonostante questo, l’origine del focolaio di morbillo è sconosciuta.

L’allarme morbillo, tra decessi e vaccini

Il primo decesso risale a febbraio 2025 ed è relativo un bambino in età scolare non vaccinato, residente nell’area dell’epidemia in Texas. Invece nel New Mexico sono stati 35 casi, di cui 28 di bambini non vaccinati.

Fino al 20 marzo, i CDC hanno identificato 128 sequenze virali, di cui 92 dello stesso genotipo D8 provenienti dal Texas. Anche 10 casi dal New Mexico e uno dal Kansas sono risultati appartenenti a questo stesso genotipo. Inoltre, il Texas ha segnalato 3 sequenze di genotipo D8, caratterizzate da alcune mutazioni. Infine, sono state segnalate 5 sequenze di genotipo B3 da diverse regioni degli Stati Uniti, tra cui Alaska, California, Florida, Kentucky, New York, Rhode Island, Texas e Washington.

Al momento, non ci sono prove che suggeriscano una riduzione dell’efficacia del vaccino o mutazioni del virus che possano portare a forme più gravi della malattia. Nel 2023, il tasso di copertura vaccinale per la doppia dose del vaccino contro morbillo, parotite e rosolia tra i bambini delle scuole materne negli Stati Uniti era del 92,7%.

Il rischio per la salute pubblica nella regione delle Americhe per il morbillo è considerato alto a causa della persistenza della circolazione del virus da casi importati, che hanno causato un numero limitato di focolai, con diverse generazioni di casi e la comparsa di casi associati a focolai preesistenti in nuove aree geografiche – valuta l’Oms – Inoltre, c’è un aumento della popolazione suscettibile a causa di una copertura vaccinale persistentemente bassa correlata a fattori come la pandemia di Covid, una maggiore esitazione vaccinale in alcune comunità e settori della popolazione e un accesso limitato ai servizi sanitari, in particolare per le popolazioni vulnerabili“.

© Riproduzione riservata

TAGGED:
Condividi questo Articolo