Alluvione in Spagna, Vox sfida Sánchez in tribunale: omicidio colposo e omissione di soccorso

La battaglia legale avviata da Vox rappresenta un tentativo strategico di minare la credibilità del governo di Sánchez, accentuando le divisioni politiche sul modello di gestione delle emergenze e sull'approccio alla politica ambientale e infrastrutturale del governo socialista

Redazione
6 Min di lettura

In Spagna, il partito di estrema destra Vox ha intrapreso una durissima battaglia legale contro il governo del primo ministro Pedro Sánchez, accusandolo di “inazione” e di non aver preso misure sufficienti durante l’emergenza causata dall’alluvione provocata dalla DANA – Depresión Aislada en Niveles Altos – che ha colpito diverse regioni del paese, tra cui la Comunità Valenciana. La denuncia di Vox, presentata alla Corte Suprema, coinvolge non solo il premier Sánchez, ma anche numerosi esponenti del suo governo, tra cui il ministro dell’Interno Fernando Grande-Marlaska, la ministra della Difesa Margarita Robles, e la ministra della Transizione ecologica Teresa Ribera, accusati di omicidio colposo, lesioni colpose e omissione dell’obbligo di prestare soccorso in modalità aggravata.

Le accuse di Vox: inazione e gestione inefficace

Secondo Vox, il governo centrale avrebbe avuto “due gravi responsabilità” nell’affrontare la tragedia, una delle peggiori inondazioni degli ultimi anni in Spagna. La prima è la mancata realizzazione delle necessarie opere idrauliche che avrebbero potuto prevenire gli effetti devastanti della DANA, mentre la seconda riguarda la decisione di non dichiarare l’emergenza nazionale, lasciando così la gestione della crisi nelle mani delle autorità regionali, in particolare della Comunità Valenciana. “L’emergenza avrebbe dovuto essere gestita dallo Stato, non dalla regione. Il governo centrale avrebbe dovuto intervenire subito e prendere il controllo della situazione, attivando la protezione civile a livello nazionale“, ha dichiarato Jorge Buxadé, uno dei coordinatori nazionali giuridici di Vox.

Il partito di Santiago Abascal considera la scelta di non dichiarare l’emergenza nazionale una “scusa” del governo per non assumersi la responsabilità diretta e per non intervenire con maggiore efficacia. Vox ritiene che l’esecutivo abbia fatto troppo poco per fronteggiare le gravissime conseguenze dell’alluvione, tanto più che la situazione ha colpito diverse comunità autonome e non solo la regione di Valencia, che ha registrato i danni maggiori.

Vox: le critiche a Ribera

Un altro punto cruciale della denuncia riguarda la gestione delle infrastrutture idrauliche, un tema molto dibattuto in Spagna. Vox accusa la ministra per la Transizione ecologica, Teresa Ribera, di aver ostacolato la realizzazione delle opere previste dal piano idrico nazionale, preferendo assecondare le richieste di ONG e movimenti ambientalisti, a scapito della sicurezza dei cittadini. In un duro attacco, Buxadé ha parlato di “corruzione politica” da parte di Ribera, accusandola di aver “paralizzato” i lavori necessari per motivi ideologici legati al “fanatismo climatico”.

Il partito, inoltre, ha criticato aspramente l’Aemet – l’Agenzia meteorologica spagnola – per non aver lanciato allarmi tempestivi e sufficientemente incisivi, che avrebbero potuto evitare danni maggiori e migliorare la risposta alle inondazioni.

Le omissioni nelle responsabilità e la gestione della crisi

Sebbene Vox non abbia incluso nella denuncia il governatore della Comunità Valenciana, Carlos Mazón, il partito ha sollevato forti critiche nei suoi confronti per la gestione dell’emergenza. Mazón, che ha ricevuto pesanti accuse di irreperibilità durante le ore cruciali dell’alluvione, è stato oggetto di discussione anche in merito a una possibile commissione d’inchiesta sul suo operato. Nonostante ciò, Vox ha preferito non procedere legalmente contro di lui per mancanza di prove concrete. Il partito ha comunque chiesto una verifica delle responsabilità attraverso una commissione parlamentare e ha annunciato che, in caso di mozione di censura contro Mazón, non permetterà che il governo regionale passi nelle mani del Partito Socialista o di Compromís, partito di sinistra che condivide la coalizione di governo con il PSOE a livello nazionale.

Vox: la posizione di Sánchez

Dal canto suo, Pedro Sánchez ha più volte difeso la gestione dell’emergenza, affermando che non sarebbe stato più efficace sostituire le autorità regionali con l’intervento diretto dello Stato. Il premier ha sottolineato che le autorità locali, in particolare quelle della Comunità Valenciana, sono le più preparate per gestire le emergenze sul territorio, grazie alla loro conoscenza diretta delle specificità locali. Sanchez ha ribadito che il governo centrale ha agito prontamente, pur non ritenendo necessaria l’attivazione di un’emergenza nazionale, come richiesto da Vox.

Questa battaglia legale e politica tra Vox e il governo socialista non si limita solo a una questione di responsabilità per la gestione dell’emergenza alluvionale. Si inserisce in un più ampio contesto di critiche al sistema delle autonomie in Spagna e alla gestione centralizzata delle emergenze. Vox, che si oppone fermamente al modello di stato autonomico, sostiene che le emergenze nazionali debbano essere gestite dallo Stato, poiché la frammentazione delle competenze tra le regioni ha rallentato la risposta alle crisi.

© Riproduzione riservata

TAGGED:
Condividi questo Articolo