La proposta di Giuseppe Roscioli, presidente di Federalberghi Roma: «Da aprile si registra una ripresa degli spostamenti anche internazionali. L’aumento dei contagi rischia di congelare tutto»
Il turismo è in fase di ripresa: «Siamo vicini ai livelli pre-pandemia», a dirlo è Giuseppe Roscioli, presidente Federalberghi Roma e vicepresidente vicario di Federalberghi, intervenuto nella trasmissione “Fino a qui tutto bene”, su Radio Cusano Campus.
«Da aprile c’è stata una ripresa del turismo anche internazionale, nonostante metà del mondo ancora non viaggi: il sud est asiatico, India, Cina, Giappone, Corea e Sud America. Adesso, con questo innalzamento dei contagi, c’è un raffreddamento, la gente tende a viaggiare meno. Comunque, dopo due anni di chiusura un pò di ossigeno c’è», sottolinea Roscioli.
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La questione dei lavoratori: la proposta
Ad essere complicata in questa fase è però soprattutto la ricerca dei collaboratori: «Chi prende sussidi non vuole lavorare visto che gli stipendi sono simili. È chiaro che se il gap è così piccolo rispetto all’aiuto di Stato neanche io forse andrei a lavorare». Se fino a poco tempo fa non c’erano clienti, ora il problema è che non si trovano assistenti. «Questi due anni di pandemia hanno allontanato da questo settore l’interesse dei giovani. Noi facciamo i contratti collettivi di lavoro con i sindacati, il problema è che questi contratti spesso non vengono osservati. Bisogna innanzitutto farli rispettare e poi bisogna trovare un sistema per cui si possa sospendere temporaneamente il reddito di cittadinanza per fare la stagione turistica e poi riprenderlo una volta finita la stagione», sostiene Roscioli. Sarebbe però più coerente aumentare i salari invece di interrompere – anche se provvisoriamente – un sussidio economico che tenta di abbattere povertà e sfruttamento lavorativo.
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