Usa, lo stop ai dazi fa montare i dubbi tra i dem: chiesta indagine per presunto insider trading da parte di Trump

Ieri, dopo la sospensione dei dazi per 90 giorni, la quota di partecipazione del 53% di Trump nella società Trump media, ora in un trust controllato dal figlio maggiore, è aumentata di 415 milioni di dollari. I deputati democratici, quindi, credono che il Tycoon abbia manipolato i mercati e avvertito alcuni individui a lui vicini della volontà di sospendere le tariffe

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Questo è un ottimo momento per comprare“, sono bastate queste poche parole, scritte dal presidente Usa sul suo social Truth, accompagnate dalla firma DJT, ovvero il simbolo azionario di Trump Media and Technology Group, la società madre della piattaforma di social media, a scatenare i dubbi sulla possibilità che il titolare della Casa Bianca abbia commesso il reato di insider trading o di manipolazione del mercato. Le incertezze sarebbero legate alla tempistica del messaggio, diffuso poche ore prima che il Tycoon annunciasse la sospensione di 90 dei dazi reciproci, mossa che ha fatto risollevare improvvisamente i mercati azionari in tutto il mondo.

I guadagni di Trump a seguito della sospensione dei dazi per 90 giorni

L’insider trading è un procedimento che prevede operazioni su strumenti finanziari sulla base di informazioni chiave prima che esse divengano di pubblico dominio. In sostanza, il timore è che Trump abbia avvisato potenziali compratori o venditori di azioni, al fine di far guadagnare loro profitti tramite la sospensione dei dazi. “Le persone che hanno comprato quando hanno visto quel post hanno fatto un sacco di soldi“, ha infatti spiegato Richard Painter, ex capo dell’Ufficio etico della Casa Bianca, anche in riferimento al raddoppio dei profitti della Trump Media, che ha chiuso con un +22,67%, ovvero una performance che può essere ritenuta straordinaria.

Donald Trump sui dazi
Donald Trump, presidente degli Stati Uniti

Nel corso della giornata, infatti, la quota di partecipazione del 53% di Trump nella società, ora in un trust controllato dal figlio maggiore, Donald Trump Jr., è aumentata di 415 milioni di dollari. Il deputato democratico Adam Schiff ha quindi chiesto al Congresso di indagare per comprendere se realmente il presidente abbia commesso il reato di insider trading. La Casa Bianca ha smentito le speculazioni, sostenendo che il messaggio di Trump su Truth fosse semplicemente finalizzato a “rassicurarei mercati e gli americani sulla loro sicurezza economica “di fronte al continuo allarmismo mediatico“.

I sospetti dei democratici sul possibile insider trading

Da quanto si apprende, negli Usa singoli legislatori come Schiff possono indagare su questioni attraverso il loro personale d’ufficio, ma tali indagini non avrebbero potere di citazione. Eppure, le mosse del presidente avrebberosuscitato perplessità” anche a Capitol Hill. Il senatore democratico della Virginia, Tim Kane, ha infatti sostenuto che “molte persone sono piuttosto sospettose su ciò che sta accadendo“, mentre la senatrice del Minnesota, Tina Smith, avrebbe dichiarati al Time che Trump avrebbe “sicuramente molto da guadagnare“.

Alla lista di deputati insospettiti si è aggiunto anche Steven Horsford, democratico del Nevada, che ha sollevato il dubbio che dietro le azioni di Trump vi fosse un modo per manipolare il mercato, in quanto la notizia della sospensione dei dazi sarebbe stata diffusa durante un’accesa udienza con il rappresentante commerciale di Trump, Jamieson Greer, che aveva difeso i dazi.

Durissima anche la deputata democratica, Alexandria Ocasio-Cortez, ha chiesto a tutti i membri del Congresso che hanno acquistato azioni nelle ultime 48 ore di rivelare le proprie transazioni, in quanto convinta che possano aver tratto vantaggi dalla presunta manipolazione dei mercati. “Ho sentito delle chiacchiere interessanti in sala, stiamo per imparare alcune cose. È ora di vietare l’insider trading al Congresso“.

Calenda: “Rispetto a ieri, penso si potrebbe parlare di Insider Trading

In Italia, si è espresso sulla questione il leader di Azione, Carlo Calenda, che ha sostenuto che il presidente americano non starebbe facendo altro che “generare il caos” e che, in riferimento a quanto accaduto ieri nei mercati, “si potrebbe parlare di insider trading“. La conferma secondo l’ex ministro potrebbe arrivare nel prossimi giorni, mentre oggi si può riflettere solamente sulle “moltissime operazioni di acquisto che hanno fatto rimbalzare come un moltiplicatore la Borsa“.

Calenda ipotizza che possa trattarsi di aggiotaggio, in quanto il mercato sarebbe stato probabilmente influenzato e alcune persone potrebbero essere state avvertite in anticipo sulla sospensione dei dazi “in un’operazione di insider trading“. Il leader di Azione ha poi spiegato che la decisione di sospendere i dazi potrebbe essere nata anche da una seconda questione: “Nella notte il costo del debito Usa è schizzato in alto, fungendo da bottone rosso per fermare il matto“.

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