Il caro bollette continua a preoccupare i cittadini e il governo, che si trovano a dover gestire un’emergenza che rischia di portare al collasso l’economia italiana e a ridurre in povertà numerosi nuclei famigliari italiani. Lo scorso 28 febbraio il Cosiglio dei ministri ha varato il decreto bollette, concernente una serie di provvedimenti necessari a dare respiro a famiglie e imprese.
In aggiunta, ieri è arrivata una notizia ancora più rincuorante, stavolta legata alla Tari, ovvero la tassa relativa alla gestione dei rifiuti in Italia. In Gazzetta Ufficiale è stato pubblicato il Dpcm 24/2025 che definisce alcune modalità di agevolazione per i contribuenti, tra cui un taglio del 25% sull’imposta che riguarderà però solamente le famiglie con Isee inferiore a 9350 euro. Questa soglia, poi, sarà elevata a 20mila euro per i nuclei con più di 4 figli.
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Affinché le agevolazioni vengano applicate manca però il provvedimento dell’Autorità per l’energia (Arera) che, sentito il Garante della privacy, dovrà stabilire le modalità di trasmissione dei dati dall’Inps ai Comuni. In questo modo, il meccanismo potrà funzionare in modo automatico.
Sconto Tari, cosa prevede il Dpcm pubblicato in Gazzetta ufficiale
Il bonus pubblicato in Gazzetta ufficiale è stato creato dal governo Conte e avrebbe dovuto entrare in vigore nel 2020. Il suo obiettivo era quello di assicurare agli utenti “in condizioni economico sociali disagiate“, l’accesso alla fornitura del servizio di rifiuti a condizioni tariffarie agevolate. Quindi, lo sconto verrà garantito ad una sola fornitura di servizio di gestione integrato dei rifiuti urbani per nucleo famigliare.
Inoltre, il provvedimento prevede che, per individuare i nuclei in condizioni di effettivo disagio economico venga utilizzato come riferimento il valore Isee in corso di validità. Le soglie finora individuate, quindi 9.530 euro e 20mila euro, verranno aggiornate ogni tre anni.
Bonus Tari, quando entrerà in vigore
L’agevolazione sulla Tari entrerà in vigore, secondo le stime, il prossimo 28 marzo, poi bisognerà attendere i decreti attuativi. Il decreto, infatti, stabilisce anche le disposizioni sulla cui base Arera deciderà la messa a terra dell’agevolazione tariffaria “tenuto conto del principio del recupero dei costi efficienti di esercizio e investimento“.
Ad Arera, inoltre, spetterà la decisione sulla gradualità dell’agevolazione, ovvero sulla possibilità che il bonus copra anche altre fasce di Isee. L’Arera “può prevedere l’introduzione di meccanismi di gradualità, per un periodo di dodici mesi, nell’applicazione delle agevolazioni tariffarie“, si legge infatti nel decreto.
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